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mercoledì 30 gennaio 2008

Do you remember Kyoto? Ti ricordi di Kyoto?

Nel 1997 l’Italia ha sottoscritto il protocollo di Kyoto e con esso si è imposta l’obbiettivo di ridurre, entro il 2010, le proprie emissioni di gas serra del 6,7% rispetto ai valori del 1990. Nel 2006 le emissioni europee erano calate mediamente dell’8%, quelle italiane erano aumentate del 6%.


Per chi crede che questo sia l’ennesimo impegno che rimarrà carta morta, vale la pena ricordare che il protocollo prevede un sistema di crediti e debiti, cioè che molto semplicemente chi non riuscirà a ridurre le proprie emissioni sarà costretto ad acquistare dai paesi virtuosi “emissioni virtuali”, da pagare con soldi, in questo caso, veri.

Un intervento deciso per la riduzione delle emissioni non può prescindere dalla sostituzione dei combustibili fossili nella produzione di energia, nel riscaldamento e nei trasporti, con nuove fonti rinnovabili e soprattutto pulite.

Ma al contempo è necessario rendersi conto che la fonte di energia più pulita e rinnovabile è il risparmio energetico, perché non esiste una fonte miracolosa in grado di riempire un secchio bucato.

La Commissione Europea, nel suo “Action Plan for Energy Efficiency: Realising the Potential” pubblicato nel 2006, ha stimato al 40% il potenziale tecnico di riduzione dei consumi ottenibile senza ridurre la qualità della vita dei cittadini.

Un potenziale incredibile e l’Italia non è certamente fra i paesi più virtuosi, basti pensare che se in Germania si consumano 70 Kw al mq l’anno per il riscaldamento, in Italia, il paese del sole, il consumo è di 150 / 200 Kw. Ancora un esempio una casa in classe energetica A richiede meno di 30 Kw.

Questi obbiettivi non sono irrealizzabili, tutt’altro, basta guardarsi attorno per scoprire comuni come Carugate in provincia di Milano in cui l’amministrazione comunale ha adottato, nel 2003, un regolamento edilizio volto ad incentivare il risparmio energetico, a distanza di quattro anni i risultati sono tangibili, la quasi totalità dei nuovi edifici si colloca in classe energetica B e C.

Le direttive 93/76/CEE e 2006/32/CE della Comunità Europea danno indicazioni agli stati membri sui metodi e gli strumenti da utilizzare per limitare le emissioni di biossido di carbonio perseguendo l’efficienza energetica.

Uno degli strumenti proposti è la ESCo (Energy Service Company – Società di Servizi Energetici) ovvero una società che opera ristrutturazioni finalizzate ad accrescere l'efficienza energetica, ovvero a ridurre i consumi di energia a parità di servizio finale. I risparmi economici che si riescono a ottenere vengono utilizzati per ammortizzare i costi d'investimento.

La metodologia di intervento della ESCo si articola in cinque fasi. Nella prima fase viene eseguita una diagnosi energetica con l’obbiettivo di individuare gli sprechi e le inefficienze del sistema in esame.
Viene definito un progetto esecutivo e quindi reperite le fonti di finanziamento per l'investimento.
La ESCo si occupa della realizzazione dei lavori e della gestione e manutenzione degli impianti per tutto il periodo concordato।

Il comune si impegna a continuare a pagare i propri servizi energetici ad una tariffa uguale o inferiore alla tariffa originale. Il risparmio economico conseguente al risparmio energetico costituisce il ritorno economico dell’operazione per la ESCo.

Maggiore è il risparmio energetico ottenuto, maggiori sono i guadagni della ESCo e minori i tempi di rientro del suo investimento.

Al termine del periodo fissato dal contratto, che può essere modulato nel tempo per ottenere fin da subito un risparmio economico per l’ente, il comune diventa titolare del servizio energetico e ne percepirà interamente i benefici.

Il progetto sarà finanziato con un FTT, Finanziamento Tramite Terzi, ovvero una forma di Project Financing che viene ripagata con il risparmio energetico e risulta a costo ZERO per l’ente.

Per questo Rifondazione Comunista ha deciso di concentrare la propria azione propositiva sul bilancio in un unico emendamento, la proposta di avviare un piano di efficienza energetica per gli edifici comunali con l’obbiettivo di minimizzare i costi delle utenze elettriche e di riscaldamento, di ridurre le emissioni di CO2 e quindi l’inquinamento ambientale.

Il primo passo sarà appunto l’affidamento ad una ESCo, da individuare tramite un apposito concorso, dell’incarico di redigere una diagnosi energetica dei principali edifici comunali e quindi proporre un piano di ristrutturazione energetica.

Questa scelta si presta particolarmente alla situazione attuale, in quanto, essendo finanziata a costo zero, permette al comune di effettuare investimenti senza ricorrere ad indebitamento così come richiesto dal patto di stabilità previsto nella finanziaria 2008.

L’emendamento, convertito in impegno politico per ovviare a problemi tecnici, ha ottenuto nel Consiglio Comunale di lunedì 28 gennaio il voto unanime dei consiglieri di maggioranza e opposizione diventando parte integrante della “relazione programmatica”.

Riteniamo si tratti di un risultato importante frutto dell’azione di critica e di proposta che Rifondazione ha perseguito per tutta la legislatura. Auspichiamo che l’impegno politico assunto dai consiglieri venga attuato con metodi partecipati e trasparenti e che possa diventare un esempio in primo luogo per gli interventi edilizi privati sul nostro territorio e in seguito anche per altre amministrazioni comunali.

lunedì 28 gennaio 2008

Emendamento alla relazione programmatica per il piano per l'efficienza energetica degli edifici pubblici

I consiglieri comunali Gianasi Davide e Bellini Alessandro del gruppo consiliare del Partito della Rifondazione Comunista propongono il seguente impegno politico per l’anno 2008 al Consiglio Comunale di Montecchio Emilia (RE):

Bilancio – Piano per l’Efficienza Energetica degli edifici comunali


Nel 1997 l’Italia ha sottoscritto il protocollo di Kyoto e con esso si è imposta l’obbiettivo di ridurre, entro il 2010, le proprie emissioni di gas serra del 6,7% rispetto ai valori del 1990. Nel 2006 le emissioni europee erano calate mediamente dell’8%, quelle italiane erano aumentate del 6%.

La riduzione delle emissioni può essere ottenuta solo sostituendo i combustibili fossili nella produzione di energia, con nuove fonti rinnovabili e pulite. Il risparmio energetico rappresenta la prima e più accessibile fonte di energia rinnovabile.

La Commissione Europea, nel suo “Action Plan for Energy Efficiency: Realising the Potential” pubblicato nel 2006, ha stimato al 40% il potenziale tecnico di riduzione dei consumi ottenibile senza ridurre la qualità della vita dei cittadini.

La materia è regolamentata a livello europeo dalle direttive 93/76/CEE e 2006/32/CE che danno indicazioni agli stati membri sui metodi e gli strumenti da utilizzare per limitare le emissioni di biossido di carbonio perseguendo l’efficienza energetica.

Per questo il comune di Montecchio Emilia, a partire dal 2008, avvierà un piano di efficienza energetica degli edifici comunali con l’obbiettivo di minimizzare i costi delle utenze elettriche e di riscaldamento, di ridurre le emissioni di CO2 e quindi l’inquinamento ambientale.

Il primo passo di questo piano sarà l’affidamento ad una ESCo (Energy Service Company) dell’incarico di redigere una diagnosi energetica dei principali edifici comunali (municipio, rocca, scuola dell’infanzia, ecc.) e un piano di ristrutturazione energetica.

La ESCo, a questo punto, si occupa di reperire le fonti di finanziamento e di attuare il piano, in cambio il comune si impegna a continuare a pagare i propri servizi energetici ad una tariffa uguale o inferiore alla tariffa originale. Il risparmio economico conseguente al risparmio energetico costituisce il ritorno economico dell’operazione per la ESCo.

Maggiore è il risparmio energetico ottenuto, maggiori sono i guadagni della ESCo e minori i tempi di rientro del suo investimento. Al termine del periodo fissato da contratto, che può essere modulato nel tempo per ottenere fin da subito un risparmio economico, il comune diventerà titolare del servizio energetico e ne percepirà interamente i benefici.

Il progetto sarà finanziato con un FTT, Finanziamento Tramite Terzi, ovvero una forma di Project Financing che verrà ripagata con il risparmio energetico e risulterà a costo ZERO per l’ente.


Montecchio Emilia, 28 gennaio 2008


IL CONSIGLIERE COMUNALE
(Gianasi Davide)


IL CONSIGLIERE COMUNALE
(Bellini Alessandro)

venerdì 25 gennaio 2008

Il centro moderato fa cadere il Governo

La crisi della politica ha toccato il fondo.

Si è consumata, infatti, una vera congiura di Palazzo senza alcuna relazione con i problemi reali vissuti da milioni di persone in questo Paese.
Il governo non cade sui salari che sono troppo bassi o su un altro contenuto importante. Il governo cade perché, alla fine, i cosiddetti moderati hanno scavalcato il fosso e hanno deciso di accodarsi alla corte di Berlusconi.

Non casualmente il governo cade nel momento che, anche grazie alla battaglia fatta dalla sinistra e dai sindacati, era stata posta all’ordine del giorno una verifica sulle politiche economiche e sociali per ridistribuire a salari e pensioni le risorse derivanti dal risanamento dei conti e dal recupero dell’evasione fiscale.
Non si tratta di poca cosa ma di ben 12 miliardi di euro, il valore di una intera finanziaria.

Il governo cade perché, finalmente, si era arrivati alla decisione di tassare le rendite finanziarie al 20%, almeno come è nella media europea.
Nessuno dimentichi, infatti, che mentre imprenditori e grandi manager prendono migliaia di euro di aumenti attraverso le stock options, tassate al 12,5%, i lavoratori, dopo lotte e scioperi che costano sacrifici e soldi, prendono poche decine di euro che sono tassate almeno al 27%. Per questo avevamo chiesto, tra l’altro, la detassazione degli aumenti derivanti dai contratti nazionali.

Questo centro moderato è contro l’Europa perché, non solo vuole impedire la redistribuzione del reddito e la tassazione delle rendite speculative, ma vuole impedire l’affermazione di diritti che vengono riconosciuti nei Paesi più avanzati d’Europa, come le Unioni Civili, e addirittura vuole levare diritti fondamentali alle donne come la legge sull’aborto.

Nel corso di questi mesi quelle stesse forze sono state la zavorra che ha impedito un rinnovamento del Paese, attraverso il sistematico svuotamento del programma concordato. Permeabili a poteri finanziari e imprenditoriali, in cerca permanente di legittimazione da parte delle gerarchie ecclesiastiche, quelle forze risultano incompatibili per l'oggi e per il domani a ogni ipotesi di governo alternativo della società italiana.

Si verifichi ora se ci sono le condizioni per concordare, in un breve e delimitato lasso di tempo, una legge elettorale sulla base del sistema tedesco: voto proporzionale, sbarramento per impedire la frammentazione e i partitini personali.

Si apre una nuova stagione politica !
Ora e' tempo di costruire la sinistra unita e plurale. Per dare alle giovani generazioni, alle lavoratrici e ai lavoratori di questo paese una rappresentanza reale e una speranza concreta di trasformazione.