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lunedì 19 luglio 2010

Le tre ragioni del no

Lunedì scorso in Consiglio Comunale, si è votato il rinnovo della convenzione tra il Comune di Montecchio Emilia e le scuole d'infanzia autonome "Santa Dorotea" e "San Domenico Savio". Rifondazione Comunista, come molti sanno, è contraria a sovvenzionare le scuole private ma questa volta, ne siamo sicuri, il voto contrario è, a maggior ragione, largamente condivisibile.

Tre sostanzialmente le ragioni del no: una di carattere economico, una nel merito della convenzione ed una, concedetecelo, più strettamente "ideologica".

In merito alla questione economica, non vi è chi non conosca (e la x posta sul palazzo comunale è lì per ricordarcelo!) le paventate difficoltà economiche con le quali si troveranno a fare i conti gli Enti Locali in seguito all'approvata manovra finanziaria, ciò induce a ritenere che nessuna Amministrazione potrà agevolmente garantire gli importi promessi nella convenzione (72.000 euro per il 2010, 78.500 per il 2011, 85.000 per il 2012 cui vanno aggiunti ulteriori contributi per interventi edilizi pari a 25.000 per il 2010, 20.000 per il 2011, 15.000 per il 2012); senza considerare poi che i tagli già caduti sulla scuola pubblica (8 miliardi di euro in meno, minor personale docente ed ausiliario, tagli agli insegnanti di sostegno, tagli ai Fondi di Istituto…) richiederanno interventi compensativi da parte dell'Ente, quali :aumento degli educatori per garantire il diritto allo studio degli alunni disabili, finanziamento di progetti qualificanti che la scuola non potrà più permettersi, cancelleria, materiale didattico o anche semplicemente detersivi per la pulizia degli edifici… in sostanza si prefigura un periodo nel quale la scuola pubblica necessiterà di maggiori stanziamenti ed essendo la coperta alquanto corta, si tratta di decidere da che parte è meglio tirarla!

La seconda motivazione attiene strettamente ai contenuti della convenzione che sancisce generici impegni per l'Ente Gestore (le scuole private, n.d.r.) il cui adempimento sarà difficilmente verificabile da parte del Comune, visto che la Cmmissione Paritetica, organo che dovrebbe monitorare e verificare l'applicazione della convenzione, dal 2007 ad oggi non si è mai riunita! Quindi nessuno hai mai potuto verificare che, ad esempio, l'impegno ad accogliere tutti i bambini senza discriminazione di condizioni personali o sociali (uno solo è l'alunno disabile inserito dal 2007 ad oggi!) fosse assolto; che il personale fosse adeguatamente formato e preparato (almeno quanto quello comunale che segue meticolosamente corsi di aggiornamento); che il servizio privato fosse in coordinazione, confronto e dialogo con gli altri, onde evitare che rimanesse in isolata pretesa autosufficienza. Nessuno lo ha mai controllato, almeno non l'organo deputato a farlo! Chi ci garantisce che da domani sarà tutto diverso, che i controlli saranno puntuali e che il denaro di tutti i contribuenti (perché di ciò si tratta: denaro di tutti, degli italiani, degli stranieri, dei cristiani, dei mussulmani, degli atei etc etc…) sarà effettivamente investito per arricchire il sistema formativo di una parte in più, perfettamente integrata ed in collaborazione con le altre?

Per l'ultima motivazione abbiamo preferito scomodare uno dei più alti padri della Costituzione Italiana, Piero Calamandrei: "… la scuola pubblica è il prius, quella privata è il posterius. Per aversi una scuola privata buona, bisogna che quella dello Stato sia ottima … quando la scuola pubblica è così forte e sicura, allora, ma soltanto allora, la scuola privata non è pericolosa … ma rendiamoci ben conto che mentre la scuola pubblica è espressione di unità, di coesione, di uguaglianza civica, la scuola privata è espressione di varietà, che può voler dire eterogeneità di correnti decentratrici, che lo Stato deve impedire divengano correnti disgregatrici. La scuola privata, in altre parole, non è creata per questo. La scuola della Repubblica, la scuola dello Stato, non è la scuola di una filosofia, di una religione, di un partito, di una setta. Quindi, perché le scuole private sorgendo possano essere un bene e non un pericolo, occorre che lo Stato le sorvegli e le controlli e che sia neutrale, imparziale tra esse, che non favorisca un gruppo di scuole private a danno di altre …" ( tratto dal discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell'Associazione a difesa della scuola nazionale, 1950).


Giorgia Riccò – Capogruppo PRC Consiglio Comunale Montecchio Emilia