"Esci partito dalle tue stanze, torna amico dei ragazzi di strada" Majakovskij

Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Circolo "Lucio Libertini" Montecchio Emilia
Via don P. Borghi, 10 - Montecchio Emilia (RE)
prc.montecchio@gmail.com
347.04.40.517
FB: Prc Montecchio Emilia

sabato 24 dicembre 2011

Predica di Natale di Camillo Prampolini

pubblicato su "La Giustizia" il 24 Dicembre 1897

Quando i contadini e i giornalieri uscirono dalla chiesa, videro sulla strada un uomo che, salito su un tavolo e circondato da alcuni del villaggio, cominciò a parlare Si avvicinarono.
Era il giorno di Natale, e quell'uomo diceva: Siete voi cristiani?
Lavoratori! Ancora una volta voi avete festeggiata nelle vostre case e nella vostra chiesa la nascita di Gesù Cristo. Ma interrogate la vostra coscienza: siete ben sicuri di meritare il nome di cristiani? siete ben sicuri di seguire i principii santi predicati da Cristo e pei quali egli morì?
Badate! Voi vi dite cristiani, perché recitate le preghiere che vi insegnarono i vostri parenti; perché andate alla messa e alla benedizione; perché infine vi confessate, vi comunicate e osservate tutte le altre pratiche del culto cattolico.
Ma credete voi che questo basti per chiamarsi cristiani?
Voi non potete crederlo, o amici lavoratori. Non potete crederlo, perché diversamente - se si dovesse ammettere che il cristianesimo consista nelle sole pratiche del culto cattolico - si dovrebbe arrivare alla strana, assurda, ridicola conclusione che i primi e più devoti seguaci di Cristo e lo stesso Cristo in persona non furono cristiani!

I primi cristiani - Come furono perseguitati

Voi sapete, infatti, che quasi duemila anni or sono, quando Cristo cominciò a predicare la sua fede, non c'erano né curati, né parroci, né vescovi, né cardinali, né papi e neppure "chiese" nel senso che voi date a questa parola. Gesù - il figlio del povero falegname di Nazaret - andava per le vie e per le piazze a spiegare le sue dottrine.
Voi sapete che egli era quasi solo contro tutti; che lo seguivano soltanto degli umili popolani: dei pescatori, degli artigiani, delle povere donne e dei ragazzi; che i ricchi e i sacerdoti del suo paese, i farisei e gli scribi lo derisero dapprima come un matto e poi, quando videro che le sue idee si facevano strada, lo fecero arrestare come un perturbatore dell'ordine, come nemico della società e della religione: e - stoltamente iniqui, credendo di seppellire con lui il suo pensiero - lo trassero a morte, condannandolo al crudele e infamante supplizio della croce.
Voi sapete che per trecento anni i suoi seguaci continuarono ad essere vittime delle più feroci persecuzioni. Considerati quali malfattori; odiati nei primi tempi anche dal popolo, che in generale era ancora troppo ignorante, superstizioso ed incivile per comprendere il loro ideale; lapidati, gettati in pasto alle fiere, uccisi a migliaia, essi dovevano nascondere la loro fede quasi fosse un delitto: e per trovarsi insieme qualche ora tra fratelli, lontani dai nemici, a parlare delle loro dolci speranze, dovevano cercar rifugio sotto terra, nel silenzio solenne delle catacombe. Voi sapete che finalmente, dopo tre secoli di lotta, al tempo dell'imperatore Costantino - quando il loro numero fu cresciuto al punto che ormai quasi tutto il popolo era con loro, e i potenti si accorsero che le persecuzioni erano inutili - le persecuzioni cessarono.
E allora anche i ricchi, anche i re e gli imperatori e tutti vollero dirsi cristiani. E Cristo fu adorato come Dio.

Gesù Cristo e le preghiere

Sorsero appunto allora le prime "chiese", apparvero allora i primi preti, i quali poi andarono via via moltiplicandosi e introdussero l'uso della messa, della benedizione, della confessione e di tutte le altre cerimonie cattoliche, quali sono adesso.
Ma Gesù e i suoi primi e grandi discepoli non praticarono nessuno di questi usi. Anzi (sta scritto nel Vangelo) Gesù chiamava ipocriti quei tali che al suo tempo "amavano di fare orazione, stando ritti in piè" - com'egli diceva - "nelle sinagoghe e ne' canti delle piazze, per essere veduti dagli uomini". E insegnava che la sola cerimonia religiosa, la sola preghiera da farsi era il Pater noster, che ognuno doveva recitare solidariamente nella propria stanza.
Ora: vorrete voi dire, amici miei, che Gesù Cristo non era cristiano? Vorrete voi dire che non erano cristiani quei generosi popolani, padri vostri, che con lui, sfidando le persecuzioni e il martirio, furono i veri fondatori del cristianesimo?
Voi non direte certamente una simile assurdità.

Il "regno di Dio"

Ma allora perché furono cristiani quegli uomini, che pur non andavano a messa e non conobbero preti né chiese?
In che consiste dunque veramente la dottrina di Cristo? Quali erano i principii che egli predicava e che suscitarono tanto rumore e tanta guerra intorno a lui e a'suoi seguaci?
Eccoli qui, o lavoratori, i principii essenziali del cristianesimo, i principii che bisogna seguire se si vuole davvero essere cristiani. Gesù era profondamente convinto che gli uomini fossero tutti figli di uno stesso padre celeste: Dio; e Dio egli lo concepiva come un essere infinitamente giusto e buono.
Ora, come mai - egli si domandava - come mai esistono nel mondo tante ingiustizie? Come mai gli uomini sono divisi in ricchi e poveri, in padroni e schiavi? Come mai vi sono gli Epuloni viventi nel lusso e i Lazzari tormentati dalla più crudele miseria? È possibile che Dio - il padre infinitamente giusto e buono - voglia queste inique disuguaglianze tra i figli suoi?
No - egli pensava - evidentemente queste disuguaglianze derivano solo dall'ignoranza e dalla malvagità degli uomini. Dio non può volerle.
Certamente, Dio le condanna. Certamente, Dio vuole che gli uomini vivano come fratelli - distribuendosi in pace e giustizia la ricchezza comune - e non già vivano come lupi in lotta l'uno contro l'altro, godendo gli uni della miseria degli altri.
Dunque - diceva Gesù ai suoi compagni - noi dobbiamo far guerra a questo doloroso e brutto regno dell'ingiustizia in cui siamo nati; noi dobbiamo volere, fortemente volere il regno della giustizia, dell'uguaglianza, della fratellanza umana, perché questo è il regno che Dio vuole fra gli uomini; noi dobbiamo persuadere i nostri fratelli che esso è possibile e non è un sogno.
Dobbiamo trasfondere in loro la nostra fede, e il "regno di Dio" si avvererà....
Questo, o lavoratori, questo era il pensiero, e questa fu la predicazione di Cristo.
Un odio profondo per tutte le ingiustizie, per tutte le iniquità, un desiderio ardente di uguaglianza, di fratellanza, di pace e di benessere fra gli uomini; un bisogno irresistibile di lottare, di combattere per realizzare questo desiderio - ecco l'anima, l'essenza, la parte vera, santa ed immortale del cristianesimo....
Siete cristiani?
Ed ora ditemi: siete voi cristiani? lo sentite voi questo benefico odio pel male? lo sentite voi questo divino desiderio del bene? Voi che cosa fate per combattere il male? che cosa fate per realizzare il bene?
Perché - badate, amici miei! - voi potete anche andare in chiesa ogni giorno; voi potete ogni giorno confessarvi e comunicarvi; voi potete recitare quante preghiere volete; ma se assistete indifferenti alle miserie e alle ingiustizie che vi circondano, se nulla fate perché esse debbano scomparire, voi non avete nulla di comune con Cristo e i suoi seguaci, voi non avete capito nulla delle loro dottrine, voi non avete il diritto di chiamarvi cristiani...
Ebbene, in questo giorno di Natale, mentre voi festeggiate la nascita dei Nazareno, io che appartengo al partito socialista, sono qui a dirvi:
siate cristiani, o lavoratori, ma siatelo nel vero ed alto senso della parola!

Cristo non fu ascoltato

Il "regno di Dio" voluto da Gesù, non fu ancora attuato, Passati i pericoli dei primi anni del cristianesimo, molti vollero dirsi cristiani, ma quasi nessuno si ricordò de'principii di Cristo. Ed ora - voi lo vedete - le disuguaglianze e le miserie che egli ha combattuto sono più vive che mai. Il mondo è devastato e insanguinato dal sistema capitalista, che è il sistema dello sfruttamento, della speculazione, della concorrenza, della guerra.
E appunto perciò io dico a voi uomini e donne: siate cristiani - cioè combattete questo iniquo e barbaro sistema economico, frutto dell'egoismo individuale, che colpisce principalmente voi e i vostri fratelli di lavoro e che dissemina sulla terra lutti e rovine.
È venuto il tempo in cui il sogno di Cristo può essere finalmente realizzato. Basta che i lavoratori lo vogliano.
Lavoratori, organizzatevi!
Se i lavoratori dei campi e delle città si daranno la mano; se avranno fede nella giustizia; se comprenderanno che gli uomini sono uguali e che per conseguenza nessuno ha diritto di dirsi padrone di un altro e di vivere a spese altrui, ma tutti hanno l'obbligo di prendere parte al lavoro necessario alla via di tutti; se per vivere umanamente - cioè per diventare liberi, per non aver padroni e godere insieme l'intero frutto delle loro fatiche - i lavoratori, invece di vivere isolati e di farsi concorrenza, metteranno in pratica il precetto di Cristo: Amatevi gli uni cogli altri siccome fratelli, e formeranno dovunque le loro organizzazioni; allora, davanti alla loro crescente e sempre più capace organizzazione, le ingiustizie sociali scompariranno come si dileguano le tenebre dinanzi al sole che nasce. E sorgerà così il mondo buono e lieto della solidarietà umana agognato da Cristo, il "regno di Dio".
Lavorate a farlo sorgere, o lavoratori! Se non per voi, fatelo per i vostri figli; i quali - poiché li generaste - hanno bene il diritto che voi vi adoperiate in ogni modo, affinché non siano essi pure costretti a vivere la vita misera e serva che da secoli voi vivete. Unitevi, organizzatevi! per voi, per le vostre donne, pei vostri bambini; per la difesa dei vostri più indiscutibili diritti; per la redenzione doverosa della vostra classe!
Per voi e per tutti, o lavoratori, abbiate fede nel bene, sappiate volerlo, - sorgete, lottate perché la giustizia sia!
"Beati coloro."
Solo in questo modo voi potrete dirvi veramente seguaci di Cristo e raggiungerete la meta ch'egli intravvide e per la quale egli e mille martiri generosamente si sacrificarono. Lo disse Gesù istesso nel suo famoso "Discorso della Montagna". "Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perciocché saranno saziati"!
"Beati coloro che son vituperati e perseguitati per cagion di giustizia!" Prendete a guida della vostra vita queste parole, o amici lavoratori, e voi sarete.... socialisti.
Sì, voi sarete con noi, voi lotterete tutti al nostro fianco, perché noi socialisti siamo oggi i soli e veri continuatori della grande rivoluzione sociale iniziata da Cristo.
Siamo noi "gli assetati di giustizia". Siamo noi che, in nome dell'uguaglianza umana leviamo alta un'altra volta la bandiera dei poveri, dei diseredati, dei piccoli, degli umili, degli oppressi, degli avviliti, dei calpestati! Siamo noi che - innalzando un inno al lavoro produttore d'ogni ricchezza - annunziamo ai ricchi padroni del mondo il trionfo immancabile e il regno dei lavoratori; noi che ci sforziamo ad affrettare questo regno; noi i "vituperati e perseguitati per cagion di giustizia".

mercoledì 14 dicembre 2011

13° Rapporto Sbilanciamoci! Le 100 Proposte

Ieri presso la Sala Ex Hotel Bologna del Senato si è tenuta la presentazione dell’annuale Rapporto Sbilanciamoci!. Proposte, analisi, soluzioni e idee concrete per uscire dalla crisi salvaguardando i diritti, questo il tema centrale della discussione alla presenza di un nutrito gruppo di rappresentanti del terzo settore, della società civile e del mondo politico. Dopo l’introduzione di Giulio Marcon, portavoce della Campagna, sono intervenuti: Mauro Beschi, coordinatore Dipartimento Politiche Economiche della Cgil; Gianni Speranza, Sindaco di Lamezia Terme; Monica Frassoni, presidente del Partito Verde Europeo; Licio Palazzini, Arci Servizio Civile; Stefano Lenzi, Wwf; Maurizio Gubbiotti, Legambiente; Claudio Riccio, Rete della Conoscenza; e molti altri nomi dell’attivismo e dell’intervento sociale.

Con la stesura del 13° Rapporto, la Campagna Sbilanciamoci! non si è soffermata solamente sull’analisi critica dei contenuti della Legge di Stabilità e sul Bilancio dello Stato, ma su tutti i provvedimenti di correzione dei conti pubblici approvati nel corso del 2011 e che hanno effetti per quest’anno, ma anche per il 2012 e per il 2013.

Analisi quindi ma anche, e soprattutto, proposte di intervento, organiche e concrete, per fornire un valido sostegno all’economia, al lavoro e al welfare interventi che vanno nella direzione di una fuoriuscita dalla crisi nel segno della giustizia sociale, della redistribuzione della ricchezza, della sostenibilità ambientale e di un nuovo modello di sviluppo.

Nella manovra economica non si trova alcuna traccia di interventi per il rilancio di un piano di investimenti pubblici, nessun intervento a difesa del lavoro e dei redditi, nessuna misura per l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo del capitale umano.

Le risorse potrebbero esserci se si andassero a prendere i soldi dove ci sono e dove 30 anni di politiche neoliberiste li hanno portati sottraendoli al lavoro e all’economia: patrimoni, profitti, rendite, grandi ricchezze. Proprio quello che il governo in questi anni non ha fatto, beneficiando gli evasori con lo scudo fiscale e con l’allentamento di quelle misure di controllo (come la tracciabilità dei pagamenti e la cancellazione dell’elenco clienti–fornitori) che avevano permesso fino a tre anni fa una più efficace lotta all’evasione fiscale, contro la quale Sbilanciamoci! propone: il ripristino dell’elenco clienti-fornitori per le imprese, il divieto di pagamento in contanti oltre i 100 euro e la reintroduzione del reato di falso in bilancio.

Tra le proposte che Sbilanciamoci!:

Lotta alla precarietà. Oggi, il 29% dei giovani sono disoccupati e tra chi lavora il 50% ha un rapporto di lavoro precario. Si propone un intervento per limitare la precarietà attraverso: a) la concessione di credito di imposta fino a 3000 euro l’anno per l’assunzione dopo due anni di rapporti di lavoro parasubordinati, b) la previsione di una indennità di disoccupazione del 60% per sei mesi per tutti i lavoratori subordinati che abbiamo almeno maturato un anno di versamenti di contributi.

Riduzione dei programmi arma. Chiediamo al governo italiano di non firmare il contratto per la produzione dei 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter. Chiediamo di cancellare i finanziamenti previsti per il 2012 per la produzione dei 4 sommergibili FREMM, dei cacciabombardieri F35, delle due fregate “Orizzonte”. Risparmio previsto: 783 milioni di euro.

Tassa patrimoniale. In questa crisi i ricchi non stanno pagando alcun prezzo. Anzi lo scudo fiscale e l’allentamento della lotta all’evasione fiscale li hanno ancora di più premiati. Il peso della crisi ricade interamente sulle fasce più povere della popolazione. Proponiamo perciò una tassa patrimoniale del 5 per 1000 sui patrimoni oltre i 500mila euro, con alcune correzioni di carattere progressivo (possibile grazie alla registrazione dei beni sulla dichiarazione dei redditi) sul prelievo. In questo modo potrebbero entrare nelle casse dell’erario una somma intorno ai 10miliardi e 500milioni di euro.

Programma di piccole opere. Di fronte ai faraonici programmi di “grandi opere” che producono ingente spesa pubblica, scarsi benefici sociali e danni ambientali per il territorio (e business per poche imprese), si propone invece un programma di “piccole opere” per il Mezzogiorno che riguardi interventi integrati – sociali, ambientali, urbanistici, ambientali – che possono andare dalla sistemazione della rete idrica locale, al recupero urbanistico dei piccoli centri, al risanamento ambientale di coste e aree montane. Si propone a questo scopo di chiedere la piena attuazione del Piano delle opere medio-piccole deciso in CIPE il 6 novembre 2009 che prevede dal 2010 al 2013 che vengano spesi nel triennio 413 milioni di euro degli 825 milioni di euro stanziati dal Comitato, a cui si chiede di aggiungere uno stanziamento di 500 milioni, da finanziare stornando la cifra corrispondente dagli stanziamenti previsti per le infrastrutture strategiche.

Fondo per la non autosufficienza. Oggi il livello delle politiche pubbliche per la non autosufficienza sono a livelli pressoché simbolici. Dal 2011 il Fondo per la non autosufficienza è praticamente azzerrato. Chiediamo perciò il ripristino dei 400 milioni di euro (stanziati nel 2010 e cancellati nel 2011) per le politiche a fa­vore delle politiche pubbliche per la non autosufficienza.

Tassare i diritti televisivi per lo sport spettacolo. Come per la pubblicità, il business dello sport-spettacolo ha effetti distorsivi sul mercato e distoglie risorse dallo sport per tutti. Si propone pertanto di adottare il metodo francese di tassazione dei diritti televisivi per finanziare lo sport per tutti e la costruzione di impianti pubblici polivalenti. Con un’aliquota del 5% sul totale dei diritti versati si potrebbero raccogliere circa 40 milioni di euro.

martedì 13 dicembre 2011

Equità e giustizia sull'ICI per gli Enti Ecclesiastici


In questi giorni, a causa dei tagli del governo precedente e di quello attuale a carico degli Enti Locali e della probabile reintroduzione dell'ICI, è tornata prepotentemente agli onori della cronaca la questione dell'esenzione ICI per gli Enti Ecclesiastici per attività di natura non esclusivamente commerciale. Abbiamo quindi deciso di formalizzare e rinnovare la nostra contrarietà a questo privilegio presentando un'interrogazione alSindaco di Montecchio Emilia nella quale chiediamo:

  • se nella città di Montecchio Emilia sono presenti strutture commerciali e ricettive riconducibili agli enti ecclesiastici;

  • se esista un elenco dei beni immobili degli Enti ecclesiastici esentati dal pagamento dell’ICI, deducibile tra coloro che non hanno più versato, o ridotto il versamento dell’ICI, dopo l’entrata in vigore delle esenzioni;

  • se siano mai state effettuate verifiche per l’accertamento delle natura non esclusivamente commerciali delle attività degli immobili esentati

  • a quanto sia stimabile il mancato introito annuale per il Comune di Montecchio Emilia dovuto all’esenzione dell’ICI concessa agli Enti ecclesiastici per lo svolgimento di attività di natura non esclusivamente commerciale;

  • a quanto ammonti il mancato introito stimabile per il Comune di Montecchio Emilia dall’anno 2006 al 2010;

  • se e quali iniziative necessarie ed urgenti ritenga opportuno intraprendere al fine di comunicare al Governo la necessità diabrogare l’esenzione dell’ICI per le attività commerciali degli Enti ecclesiastici, anche al fine di rimuovere ogni sperequazione tra i cittadini in violazione del principio comunitario di libera concorrenza, di quelli costituzionali di partecipazione alla spesa pubblica in ragione della propria capacità contributiva e di uguaglianza, senza distinzioni fondate su motivi religiosi.

Gianfranco Fontanili - segretario circolo PRC Montecchio Emilia

Giorgia Riccò - capogruppo PRC consiglio comunale Montecchio Emilia

lunedì 12 dicembre 2011

giovedì 8 dicembre 2011

Manovra, continuità totale tra governo Berlusconi e governo Monti. E' necessaria una mobilitazione generale e permanente


Esprimiamo un giudizio fortemente negativo sull'ennesima manovra che il governo sta sottoponendo in queste ore al voto del Parlamento.
Esattamente come il governo Berlusconi, il governo Monti "picchia" in una sola direzione: aumenta l'età pensionabile, aumenta l'Iva, reintroduce la tassazione sulla prima casa, taglia altri trasferimenti agli enti locali.
Osannato e sostenuto da centrodestra e da centrosinistra, il governo Monti mostra da subito il suo vero volto: non è un esecutivo neutrale e tecnico, ma un esecutivo che sta dalla parte di Confindustria, del Vaticano e della Banca Centrale Europea. Esattamente come abbiamo detto sin dall'inizio.
Non si esce di certo dalla crisi massacrando i lavoratori, gli studenti, i pensionati, i disoccupati.
Ci mobiliteremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni per contribuire alla costruzione di un'opposizione politica e sociale alla manovra del governo. E' necessaria una mobilitazione generale e permanente.

martedì 6 dicembre 2011

Scuole private: necessario più controllo pubblico

Lunedì 28 novembre l’Amministrazione Comunale ha risposto alle treinterrogazioni presentate dalla sottoscritta per conto del GruppoConsiliare del Partito della Rifondazione Comunista in merito adalcuni articoli della Convenzione tra il Comune di Montecchio Emilia ele scuole private paritarie presenti sul territorio comunale.Ricordiamo che la Convenzione fu approvata il 12/07/2010 dal ConsiglioComunale con voto contrario del nostro partito e obiezioni espresseanche da altri consiglieri che poi si astennero o si conformarono avotare favorevolmente.Il testo della Convenzione ricalca il modello prestampato propostodalla FISM (Federazione Italiana Scuole Materne, cioè la federazionedelle scuole dell’infanzia cattoliche o d’ispirazione cristiana),salvo qualche modifica. Una in particolare, relativa alla riduzionedel numero dei membri, avrebbe dovuto rendere più snella ed efficacela Commissione Paritetica (organo preposto al monitoraggio ed alcontrollo del rispetto dei patti contenuti nella Convenzione eall’utilizzo dei contributi economici stanziati). Più voltedenunciammo, nell’indifferenza del Consiglio e della Giunta, che nelperiodo di validità della precedente convenzione, l’organo dicontrollo suddetto non si riunì mai: nessuno cioè controllò, verificò,programmò. L’assessore Costi però sottolineò che tra l’Ufficio scuoladel Comune e le scuole autonome ci sono stati rapporti costanti epuntuali che hanno permesso un buon grado di collaborazione ecoordinamento, cioè a dire che gli incontri informali non sono maimancati, peccato però che siano proprio e solo quelli formali,documentati da verbali, da votazioni, da progetti tangibili everificabili, quelli sui quali la politica può intervenire peresercitare il suo dovere di verifica.Nei sedici mesi di vigenza dell’attuale Convenzione, la CommissioneParitetica si è riunita tre sole volte (tra cui la prima perinsediarsi), per adempiere alle sue varie funzioni di monitorare,verificare, garantire uno scambio di informazioni, pareri,valutazioni, studiare, attuare, ripartire contributi, proporreiniziative di qualificazione, avanzare proposte di rinnovo… Mentrerimaniamo in attesa di leggere i verbali, ancora una volta cirassicura l’Assessore precisando nella sua risposta alla nostrainterrogazione che: “… l’attività della Commissione è andata adintegrare ed arricchire i frequenti momenti di confronto ecomunicazione tra il Comune e le scuole convenzionate: momenti nonformalizzati ma consolidati da anni.” Questa precisazione non cirassicura per niente. Riteniamo inaccettabile che gli incontriinformali dell'assessore superino per numero e per importanza quelliformalmente effettuati dall’organo di controllo preposto. Non ce nevoglia l’assessore ma infondo, avere le informazioni sull’operatodella Giunta, controllare che tutto proceda come previsto edintervenire laddove sia necessario operare miglioramenti non è propriouno dei compiti del Consiglio Comunale?In ultimo, ci pare allarmante che in un periodo di pesanti tagli aiservizi comunali, il contributo stanziato alle scuole private per il2012 passi da 78 mila e euro a 85 mila euro (esclusi i contributi perl’edilizia e le modifiche strutturali). Di fronte alla nostrarichiesta, formalizzata nella seconda interrogazione, su cosa intendafare l’amministrazione di fronte a questa palese contraddizione, ci èstato risposto che questo costo è in valutazione come gli altri.Aspettiamo di sapere l’esito della valutazione ma temiamo di saperegià quale sarà.


Giorgia Riccò

Capogruppo Rifondazione Comunista

Comune di Montecchio Emilia

lunedì 5 dicembre 2011

Il Circolo di Montecchio esce dal Congresso rilanciando la lotta.


Nell'ultimo Congresso del Circolo di Rifondazione Comunista che si è svolto nei giorni scorsi a Montecchio è stato eletto segretario di circolo Gianfranco Fontanili. 30 anni, nato e residente a Montecchio, laureato in Ingegneria dell'integrazione d'impresa, è attualmente impiegato presso un'azienda metalmeccanica. Si avvicina alla politica nel 2001, durante il periodo dei social forum e del G8 di Genova. Durante gli studi universitari concorre a fondare l'Unione degli Universitari di Reggio Emilia, sindacato studentesco, che coordinerà per due anni e per il quale sarà eletto rappresentate degli studenti nel Consiglio degli Studenti dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Dopo l'esperienza sindacale e la fine degli studi, aderisce a Rifondazione Comunista, militando nei Giovani Comunisti di Reggio Emilia e, successivamente, divenendone coordinatore provinciale. Dal VII e penultimo congresso di Rifondazione è responsabile provinciale dell’organizzazione del partito. E' inoltre iscritto da anni all'ANPI e alla FIOM.



Il circolo montecchiese continuerà la sua ventennale lotta per la pace, la giustizia sociale e la libertà, pensando globalmente e agendo localmente. Una battaglia anticapitalista, antifascista e anti imperialista, che parte dalla difesa della Costituzione nata dalla Resistenza e dalla opposizione alle politiche economiche e sociali del Governo Monti, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monteario Internazionale, continuazione di quelle del Governo Berlusconi, dettate dai grandi poteri economici e finanziari e dal Vaticano. Le iniziative del circolo di Montecchio non si limiteranno alle questioni di politica internazionale e nazionale ma verteranno anche sulla politica locale. Prioritarie saranno le battaglie per la difesa dei beni comuni e del lavoro: tutela del territorio e applicazione dei referendum per l'acqua pubblica, ampliamento e miglioramento dei servizi pubblici locali quali nidi e scuole, trasporti, aiuto agli anziani e ai disabili.Due saranno le direttrici del nostro impegno: sovranità nazionale e partecipazione popolare. Direttrici che percorreremo con il massimo di autonomia e unità possibili rispetto alle altre forze politiche e sociali.