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Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
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10 marzo 2010

La Federazione della Sinistra di Reggio Emilia aderisce allo sciopero generale di venerdì 12 Marzo 2010 indetto dalla CGIL


La Federazione della Sinistra di Reggio Emilia aderisce allo sciopero generale di venerdì 12 Marzo 2010 indetto dalla CGIL.

Ci risiamo. Mentre crolla l'economia del paese, milioni di persone perdono il posto di lavoro e aumenta spaventosamente la cassa integrazione (+130% rispetto allo stesso periodo del seppur nero 2009 - dati INPS), questo governo, invece di pensare a tutele per i lavoratori, usa la crisi per programmare un ulteriore aumento della precarietà delle condizioni di lavoro e per attaccare le condizioni della vita democratica del paese.
Noi della Federazione delle Sinistra aderiamo allo sciopero generale perchè: chiediamo il blocco dei licenziamenti; chiediamo un vero contrasto alle delocalizzazioni; chiediamo l'aumento di salari e pensioni; chiediamo un fisco più giusto, che colpisca le rendite e non salari e pensioni; vogliamo bloccare l'ennesimo tentativo di Berlusconi di cancellare l'articolo 18; chiediamo l'abrogazione della Legge Bossi-fini e l'abolizione del reato di clandestinità, per contrastare le nuove schiavitù.

Nello specifico: il cosiddetto “collegato lavoro” deciso dal Governo e approvato al Senato contiene norme che destrutturano i Contratti e, di fatto, annullano le tutele previste dall’Art. 18 dello Statuto dei lavoratori.
Noi della Federazione della Sinistra di Reggio Emilia sottolineiamo che questo nuovo e gravissimo attacco ai diritti del lavoro e della democrazia, ulteriore frutto velenoso dell’Accordo separato sul sistema contrattuale, va respinto con la massima mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori.
Attraverso la certificazione individuale potrà essere chiesto alle lavoratrici ed ai lavoratori di sottoscrivere all’atto dell’assunzione condizioni in deroga ai Contratti nazionali e peggiorative anche per i termini che riguardano la giusta causa. Inoltre potrà essere richiesta la sottoscrizione della rinuncia a ricorrere al Giudice del lavoro per ogni contenzioso riguardante il rapporto di lavoro e il licenziamento.
Il ricorso all’arbitrato in alternativa al Giudice del lavoro diventa così una norma “capestro” che sarà sottoposta al lavoratore nell’atto in cui è più ricattabile ovvero al momento in cui viene assunto. In questo modo la tutela dell’Art. 18 viene annullata e resa inagibile. E’ un chiaro disegno per ripristinare un potere autoritario e indiscutibile del datore di lavoro che punta a cancellare cento anni di lotte con cui si è conquistato il diritto nel lavoro.
Altri aspetti inaccettabili della Legge approvata dal governo, che si configura come una vera e propria controriforma del diritto sul lavoro sono: la limitazione nei tempi per ricorrere contro i licenziamenti; la limitazione quantitativa per l’accesso ai benefici del prepensionamento dei lavoratori “usurati”; l’abbassamento dell’età di apprendistato a 15 anni, che riporta il diritto allo studio ai più bassi livelli europei; la delega dei 24 mesi al Governo per fare la riforma degli ammortizzatori sociali e per le politiche dell’occupazione del lavoro femminile, che sottrae queste materie al Parlamento e al confronto con le parti sociali.

La Federazione della Sinistra chiama tutti i lavoratori e le lavoratrici a scendere in piazza il 12 marzo per lo sciopero generale che a questo punto dovrà avere come punto fondamentale la difesa del Contratto nazionale e l’Art. 18 ed essere l’avvio di una vera e propria lotta nei confronti del Governo e della Confindustria.

Federazione della Sinistra (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Socialismo 2000, Lavoro e Solidarietà)
Reggio Emilia

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