"Esci partito dalle tue stanze, torna amico dei ragazzi di strada" Majakovskij

23 novembre 2025

Sulla variante alla Pianificazione Urbanistica per il Progetto Tangenziale Sud-Ovest

 

Nel Consiglio Comunale di mercoledì 19 novembre ci è stato chiesto di votare una variante legata ad un progetto presentato come una grande soluzione di mobilità, ma che nei documenti ufficiali appare per ciò che è realmente:

un’infrastruttura pensata con un modello di mobilità vecchio, costoso e ambientalmente insostenibile. 

La Regione Emilia-Romagna ha deciso di escludere quest’opera dalla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) completa limitandosi a un semplice screening, pur riconoscendo che:

  • l’opera attraversa ambiti agricoli ad alta vocazione produttiva e costeggia l’Area di Riequilibrio Ecologico “Sorgenti dell’Enza”, classificata come ecosistema di pregio. 
  • Inoltre si colloca dentro il Corridoio fluviale del Torrente Enza e in aree classificate a rischio idraulico per quanto basso (P1 e P2) ma secondo stime, che oggi sono ampiamente considerate superate. 

È paradossale che un’opera che impermeabilizza suolo agricolo, aumenta le superfici asfaltate, modifica i deflussi idraulici e scarica acque nel Torrente Enza non sia stata ritenuta meritevole di una VIA completa.

È un segnale del fatto che la priorità non è la tutela del territorio, ma la rapidità dell’iter.

Dalla documentazione inoltre emerge che: NON sono stati previsti percorsi ciclo-pedonali e che la mobilità sostenibile “beneficerà del declassamento della SP28”. Ma questo NON è un progetto: si devia il traffico da un lato e si spera che ciò basti a creare mobilità attiva.

La verità è semplice: Questa infrastruttura non incentiva alcun cambio di modello di trasporto.

Le zone 30, citate per mascherare l’operazione, non sono parte del progetto:
sono solo un’ipotesi “collaterale”, non finanziata, non progettata, non definita.

Ancora una volta si costruisce la strada e si rimanda al domani la mobilità sostenibile.
Deve essere chiaro che costruire nuove strade non diminuisce il traffico lo aumenta.

La Regione prescrive il monitoraggio delle acque del Torrente Enza perché potrebbe verificarsi deterioramento qualitativo dovuto agli scarichi, un riesame dei flussi di traffico dopo 3 anni e una possibile rivalutazione acustica se aumentano del 30%.

In pratica le prescrizioni sembrano scritte per tutelare l’ente che approva e non il territorio.

Il tracciato:

  • attraversa suoli agricoli produttivi;
  • corre lungo un corridoio ecologico fluviale primario;
  • richiede la costruzione di vasche, fossi, valvole di regolazione e sistemi artificiali di drenaggio perché incrementa l’impermeabilizzazione del territorio.

Se serve tutto questo per “compensare”, significa che l’opera è altamente impattante. In un’epoca di crisi climatica, costruire nuove strade sui fiumi significa aumentare la vulnerabilità, non ridurla.

Questo progetto non è moderno e non è sostenibile.

È la riproposizione del solito paradigma: dove c’è un problema di mobilità, si costruisce un’altra strada, per costruire una nuova strada apriamo una nuova cava. La nuova cava porterà nuovi camion che attraverseranno il nostro territorio

A questo punto l’avrete capito il nostro voto è stato contrario.

Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Circolo "Lucio Libertini" Montecchio Emilia
prc.montecchio@gmail.com
Facebook: Prc Montecchio Emilia

Economia e Politica