In Italia, nell’ultimo trimestre 2008, nelle regioni centro settentrionali è cresciuta la disoccupazione, mentre in quelle meridionali, vi è stata un’emorragia di occupati; nel Paese il tasso di disoccupazione del secondo trimestre 2009 risulta essere al 7,4%, sulla popolazione attiva. In questo modo si potrebbero determinare le condizioni per un aumento di un milione in più di disoccupati.Grandi gruppi industriali, inoltre, sono a rischio di chiusura per le politiche speculative dei padroni (vedi il caso dei diecimila lavoratori del Gruppo Eutelia/Agile/Phonemedia, che oltre alla minaccia dei licenziamenti hanno subito in questi giorni, presso la sede di Roma, una vile aggressione squadrista).
La FIAT si rifiuta di presentare il piano industriale e stabilimenti, come quello di Pomigliano, vanno in cassa integrazione straordinaria.
Ci battiamo per:
Bloccare i licenziamenti per i prossimi 36 mesi.
Contrastare le delocalizzazioni, prevedendo che le imprese che delocalizzano siano tenute a restituire tutti i contributi e sostegni economici ricevuti.
Generalizzare gli ammortizzatori sociali superando gli elementi di divisioni tra lavoratori con diverso rapporto di lavoro.
Riformare radicalmente l’indennità di disoccupazione ed istituire il salario sociale per i disoccupati.
Rilanciare il contrasto alla precarizzazione dei rapporti di lavoro e alla legge 30, superando la distinzione fittizia tra lavoro subordinato e parasubordinato.
Costruire strumenti d’intervento pubblico per la riconversione ecologica dell’economia.
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