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Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
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09 maggio 2008

“Ritessere i fili della solidarietà promuovendo diritti universali.”

da www.fiom.cgil.it

Rinaldini conclude a Reggio Emilia la terza Assemblea nazionale dei lavoratori migranti metalmeccanici.

“Il futuro della Fiom e il futuro dei lavoratori migranti sono la stessa cosa.” Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, concludendo, a Reggio Emilia, la terza Assemblea nazionale dei lavoratori migranti addetti all’industria metalmeccanica.
“Far crescere la solidarietà: questo - ha affermato Rinaldini - è infatti il nostro obiettivo. E per seguire questo obiettivo credo sia l’unico modo per rispondere, in termini positivi, alle spinte indotte nella società italiana dai processi di globalizzazione.”
“Il voto che si è avuto nell’ultima tornata elettorale - ha proseguito Rinaldini - in modi diversi ma convergenti, al Nord con la Lega, al Centro con An e al Sud con Lombardo, è il frutto di una risposta di Destra alla globalizzazione. E’ una risposta sbagliata e, per certi aspetti, anche ipocrita. Che senso ha portare avanti per mesi, come hanno fatto molti giornali, specie locali, una campagna di allarmismo contro gli immigrati e a favore di una politica restrittiva dell’immigrazione quando poi è stato proprio il Governo Berlusconi, dopo il 2001, ad attuare la più grande sanatoria che ha consentito di regolarizzare più di 600 mila immigrati irregolari?”
“La verità - ha proseguito Rinaldini - è che il nostro Paese ha bisogno degli immigrati, a partire dalle badanti che, ormai, sono più di tutti gli addetti al Servizio sanitario nazionale. E se, come un delegato ha detto, un giorno tutti gli immigrati si astenessero dal lavoro, improvvisamente ci accorgeremmo tutti di quanto sia ormai indispensabile il loro ruolo.”
“Per parte nostra - ha concluso Rinaldini - dobbiamo impegnarci, in primo luogo, per dare massima visibilità agli immigrati in modo che l’opinione pubblica comprenda i processi reali in corso. In secondo luogo, per ritessere dei rapporti di solidarietà, dobbiamo avviare una diffusa attività di contrattazione aziendale che sia capace di cogliere tutte le specificità delle diverse imprese, coniugando la risposta a domande anche particolari con la promozione della universalità dei diritti. Infine dobbiamo operare affinché i migranti che diventano delegati o funzionari della Fiom siano considerati come dirigenti complessivi e non relegati a occuparsi unicamente degli altri immigrati.”

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