"Esci partito dalle tue stanze, torna amico dei ragazzi di strada" Majakovskij

Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
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06 dicembre 2008

Un fiocco nero contro le morti sul lavoro



Una così grande tragedia, la sofferenza dei famigliari, dei compagni di lavoro, di tutti, fu un grido che non si poteva non ascoltare, ci disse che quando di lavoro si muore la società intera porta una ferita profonda, ci disse ciò che già sapevamo: ogni giorno vi sono morti, ogni giorno gli incidenti sono migliaia, di lavoro ci si ammala e l’amianto ha ucciso e uccide ancora.

Sono lavoratori italiani, rumeni, curdi, slavi, indiani e di tante altre parti del mondo. Il popolo degli invisibili, del lavoro nero, le vittime ignote pagano il prezzo più alto. Nulla rende la vita più precaria della morte.

Dicemmo allora: mai più morti sul lavoro, non si può restare indifferenti, rifiutiamo l’assuefazione. Lanciammo una campagna per il diritto alla dignità e alla vita sul lavoro. Ci mobilitammo. Ricordate la catena umana in Piazza del Duomo? Il nostro sentire comune?

Oggi diciamo che non abbiamo dimenticato e perciò proponiamo di far ancora sentire la nostra voce rivolta al mondo del lavoro, la voce di quanti ancora nutrono sentimenti di solidarietà, di appartenenza, capaci di indignarsi.

Proponiamo che nella settimana che va dal 6 dicembre (anniversario della tragedia della Thyssen), al 12 dicembre (giornata di mobilitazione dei lavoratori e lavoratrici per lo sciopero generale, che auspichiamo sia anche di popolo), vengano assunte iniziative, anche simboliche, alle quali tutte e tutti possono partecipare e autorganizzare. Iniziative che segnino la nostra ribellione e la volontà di impedire che la strage continui, che ogni giorno si ripetano i drammi, che dicano a noi stessi e a tutti: ciascuno faccia la sua parte. Mai più morti sul lavoro!

In particolare proponiamo che dal 6 al 12 dicembre (giorno dello sciopero generale):

- ognuno porti un fiocco nero intorno al braccio, sulla giacca o sulla borsa, come segno di lutto e di indignazione contro le morti sul lavoro;

- nelle sedi istituzionali vengano assunti impegni per il futuro e atti simbolici per sottolineare quanto sconvolgente sia il susseguirsi di morti e incidenti, e consiglieri e assessori portino un fiocco nero durante una seduta.

Questa settimana di impegno su questo terreno, organico a tutti gli obiettivi dello sciopero generale, sarà utile per valorizzare quanto già è stato fatto, in questo anno, per contrastare lo stillicidio di vite e in difesa della salute, a tutti i livelli: numerose infatti sono state le iniziative di sensibilizzazione nella società, nelle scuole e nelle istituzioni a tutti i livelli, dalle zone del decentramento al livello nazionale, con l’approvazione del Testo unico per la sicurezza sul lavoro, che va difeso dagli attacchi di Governo e Confindustria, e la legge fa finanziata e applicata.

E in particolare sarà utile per non fermarci, molto resta da fare: va costruita una diffusa coscienza nella società, la base per poter dire un giorno: “ il dramma delle morti sul lavoro appartiene al passato”.

Questa nostra “piccola” proposta ha il senso di sollecitare la visibilità di un sentire comune, di valorizzare la politica dei contenuti e dei valori di giustizia sociale che così gravemente sono aggrediti e scossi. È un’idea, se sarà da molti condivisa e praticata diventerà un fatto.

Primi firmatari:
Franca Rame, Dario Fo, Franco Calamida, Antonio Pizzinato, Nerina Benuzzi, Paolo Cagna Ninchi, Chiara Cremonesi, Mariolina De Luca Cardillo, Francesco Francescaglia, Guido Galardi, Patrizia Granchelli, Antonio Lareno, Pierfrancesco Majorino, Roberto Mapelli, Ettore Martinelli, Maria Grazia Meriggi, Arnaldo Monga, Emilio Molinari, Massimo Molteni, Carlo Monguzzi, Antonello Patta, Basilio Rizzo, Tiziana Vai


Per adesioni: iodicobasta@gmail.com

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