La crisi della politica ha toccato il fondo.
Si è consumata, infatti, una vera congiura di Palazzo senza alcuna relazione con i problemi reali vissuti da milioni di persone in questo Paese.
Il governo non cade sui salari che sono troppo bassi o su un altro contenuto importante. Il governo cade perché, alla fine, i cosiddetti moderati hanno scavalcato il fosso e hanno deciso di accodarsi alla corte di Berlusconi.
Non casualmente il governo cade nel momento che, anche grazie alla battaglia fatta dalla sinistra e dai sindacati, era stata posta all’ordine del giorno una verifica sulle politiche economiche e sociali per ridistribuire a salari e pensioni le risorse derivanti dal risanamento dei conti e dal recupero dell’evasione fiscale.
Non si tratta di poca cosa ma di ben 12 miliardi di euro, il valore di una intera finanziaria.
Il governo cade perché, finalmente, si era arrivati alla decisione di tassare le rendite finanziarie al 20%, almeno come è nella media europea.
Nessuno dimentichi, infatti, che mentre imprenditori e grandi manager prendono migliaia di euro di aumenti attraverso le stock options, tassate al 12,5%, i lavoratori, dopo lotte e scioperi che costano sacrifici e soldi, prendono poche decine di euro che sono tassate almeno al 27%. Per questo avevamo chiesto, tra l’altro, la detassazione degli aumenti derivanti dai contratti nazionali.
Questo centro moderato è contro l’Europa perché, non solo vuole impedire la redistribuzione del reddito e la tassazione delle rendite speculative, ma vuole impedire l’affermazione di diritti che vengono riconosciuti nei Paesi più avanzati d’Europa, come le Unioni Civili, e addirittura vuole levare diritti fondamentali alle donne come la legge sull’aborto.
Nel corso di questi mesi quelle stesse forze sono state la zavorra che ha impedito un rinnovamento del Paese, attraverso il sistematico svuotamento del programma concordato. Permeabili a poteri finanziari e imprenditoriali, in cerca permanente di legittimazione da parte delle gerarchie ecclesiastiche, quelle forze risultano incompatibili per l'oggi e per il domani a ogni ipotesi di governo alternativo della società italiana.
Si verifichi ora se ci sono le condizioni per concordare, in un breve e delimitato lasso di tempo, una legge elettorale sulla base del sistema tedesco: voto proporzionale, sbarramento per impedire la frammentazione e i partitini personali.
Si apre una nuova stagione politica !
Ora e' tempo di costruire la sinistra unita e plurale. Per dare alle giovani generazioni, alle lavoratrici e ai lavoratori di questo paese una rappresentanza reale e una speranza concreta di trasformazione.
Il governo non cade sui salari che sono troppo bassi o su un altro contenuto importante. Il governo cade perché, alla fine, i cosiddetti moderati hanno scavalcato il fosso e hanno deciso di accodarsi alla corte di Berlusconi.
Non casualmente il governo cade nel momento che, anche grazie alla battaglia fatta dalla sinistra e dai sindacati, era stata posta all’ordine del giorno una verifica sulle politiche economiche e sociali per ridistribuire a salari e pensioni le risorse derivanti dal risanamento dei conti e dal recupero dell’evasione fiscale.
Non si tratta di poca cosa ma di ben 12 miliardi di euro, il valore di una intera finanziaria.
Il governo cade perché, finalmente, si era arrivati alla decisione di tassare le rendite finanziarie al 20%, almeno come è nella media europea.
Nessuno dimentichi, infatti, che mentre imprenditori e grandi manager prendono migliaia di euro di aumenti attraverso le stock options, tassate al 12,5%, i lavoratori, dopo lotte e scioperi che costano sacrifici e soldi, prendono poche decine di euro che sono tassate almeno al 27%. Per questo avevamo chiesto, tra l’altro, la detassazione degli aumenti derivanti dai contratti nazionali.
Questo centro moderato è contro l’Europa perché, non solo vuole impedire la redistribuzione del reddito e la tassazione delle rendite speculative, ma vuole impedire l’affermazione di diritti che vengono riconosciuti nei Paesi più avanzati d’Europa, come le Unioni Civili, e addirittura vuole levare diritti fondamentali alle donne come la legge sull’aborto.
Nel corso di questi mesi quelle stesse forze sono state la zavorra che ha impedito un rinnovamento del Paese, attraverso il sistematico svuotamento del programma concordato. Permeabili a poteri finanziari e imprenditoriali, in cerca permanente di legittimazione da parte delle gerarchie ecclesiastiche, quelle forze risultano incompatibili per l'oggi e per il domani a ogni ipotesi di governo alternativo della società italiana.
Si verifichi ora se ci sono le condizioni per concordare, in un breve e delimitato lasso di tempo, una legge elettorale sulla base del sistema tedesco: voto proporzionale, sbarramento per impedire la frammentazione e i partitini personali.
Si apre una nuova stagione politica !
Ora e' tempo di costruire la sinistra unita e plurale. Per dare alle giovani generazioni, alle lavoratrici e ai lavoratori di questo paese una rappresentanza reale e una speranza concreta di trasformazione.
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