Dal cancello secondario
storie di ebrei a Napoli
(2003) a cura di Gabriella Gribaudi
per la regia di Alessandra Forni e Fabio Esposito
produzione Xila.
A un primo approccio superficiale Napoli appare quasi ai margini della grande persecuzione contro gli ebrei, poiché il primo ottobre 1943 le truppe alleate impedirono le grandi deportazioni che avvennero invece a Roma e in altre città d'Italia. Quest'idea permea, in pratica, il senso comune cittadino. Ma le leggi razziali furono applicate altrettanto duramente a Napoli e, come nel resto del paese, ebbero conseguenze immediate, drammatiche e furono causa di esiti funesti in molti casi.
Le storie di chi allora le subì ci introducono nella dimensione cittadina, rendendo percepibili e concreti i termini di una discriminazione e di una persecuzione che siamo abituati ad attribuire ad altri “più malvagi di noi”.
Dieci testimoni raccontano la discriminazione razziale e la persecuzione contro gli ebrei a Napoli, dalle leggi razziali del 1938 all'arrivo degli alleati.
L'esclusione dalle scuole e la formazione di una piccola classe per soli scolari ebrei nella scuola elementare Vanvitelli del Vomero, con gli alunni divisi e completamente isolati dagli altri.
La perdita del lavoro e le gravi difficoltà degli adulti. L'espulsione degli ebrei stranieri. Il lavoro coatto. La deportazione di coloro che dopo l'ottobre del 1943 si trovarono nei territori occupati dai tedeschi.
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