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Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
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14 settembre 2008

Sull'installazione dell'antenna telefonica a Montecchio

Nel nostro Comune la Lega è alle prese con un problema epocale che va ben oltre il federalismo, la sicurezza, Roma ladrona e l’influenza della cultura celtica nell’arte fittile della Bassa: le antenne o meglio l’ANTENNA per cellulari Vodafone che dovrebbe essere innalzata in via L. da Vinci.
E, come nelle migliori tradizioni, quando c’è di mezzo il partito del ministro/senatore Bossi idee poche e ben confuse!
La querelle nasce intorno ad una antenna per cellulari Vodafone che dovrebbe essere installata da un privato su un terreno di proprietà e sulla sua presunta pericolosità per l’ambiente circostante; nelle scorse settimane abbiamo assistito ad iniziative, sostenute dalla Lega, di fronte alle quali sarebbero impalliditi anche i più accesi sostenitori dei comitati NO TAV: nascita di un comitato, presidi di fronte ad una proprietà privata, petizioni, raccolta di firme, gazebo, lettere ai giornali, conferenze stampa, interpellanze; magari i leghisti montecchiesi hanno fatto un pensierino e speravano nell’intervento dell’esercito (non si sa bene il perché, ma va tanto di moda).
Insomma un gran casino. Se però andiamo a valutare realmente la sostanza del problema e le motivazioni che lo hanno scatenato, ci accorgiamo che si tratta di una questione che ha più a che vedere con una bega condominiale e per di più di un condominio molto piccolo e rissoso, che con un reale e sentito problema politico-sociale-ambientale così come lo si voleva far passare. Prova di questo le interviste rilasciate ai giornali locali da una delle parti e dal suo legale. Ma tanto è bastato alla Lega (e non solo alla Lega) per farci intorno un po’ di demagogia spicciola, che tanto non guasta mai neanche ad agosto, e per accusare altri di non essersi fatti carico del problema.
La Lega, oltre ad atteggiarsi ad unico difensore dei diritti dei lavoratori, cavalca, dunque, anche le tematiche ambientaliste e scopre la presunta pericolosità delle onde elettromagnetiche.
Sarebbe stato troppo bello: il sole che ride sullo scudo di Alberto da Giussano! Ma non è andata proprio così.
Ieri il colpo di scena: con un comunicato il consigliere della Lega Reverberi sconfessa ( ma si potrebbe usare un altro termine meno fine che comincia per esse) una portavoce del Comitato Maria Petronio. Le accuse mosse sono molto gravi: mancanza di specifiche conoscenze nel campo e relative affermazioni che hanno portato a ingiustificati allarmismi tra i cittadini. Addirittura nel comunicato si sottolinea e si precisa che le affermazioni e le posizioni tenute fino ad allora dalla Petronio non rappresentavano quelle della Lega!
A questo punto è chiaro che anche nella Lega qualcuno, dissipata la confusione mentale iniziale, si è accorto che il problema reale non è l’ANTENNA e dove collocarla, se a casa di Tizio o nel campo di Caio 50 metri più in là, o in una zona indicata dall’amministrazione comunale che nel frattempo ha bloccato la costruzione dell’antenna, ma va ben oltre e implica un ragionamento di carattere più generale sul problema delle onde elettromagnetiche e sulla loro presunta pericolosità. E probabilmente quel qualcuno si è anche accorto che il suo partito magari è stato anche strumentalizzato per dei fini e per degli interessi personali che sarebbero stati meglio gestiti da un buon amministratore di condominio o da un avvocato.
Ed è per quanto affermato poco sopra che il Circolo di Rifondazione Comunista di Montecchio,ha, fin dall’inizio, preferito mantenere una posizione meno marcata e schierata a differenza della Lega e degli altri partiti di opposizione che si sono gettati sulla “preda” come avvoltoi . Le tematiche legate all’inquinamento da onde elettromagnetiche e onde radio in genere (così come quelle legate alle discariche e all’inquinamento ambientale visto sotto qualsiasi forma), non possono e non devono essere gestite, come vorrebbero Lega, PDl-AN, solo pensando, in maniera molto egoistica, di spostare la fonte del problema dalle vicinanze della propria abitazione a quella del vicino o al suolo pubblico. Così come è assolutamente deprecabile che per ottenere consenso su tematiche vitali e sentite come quelle ambientali, si debba anche ricorrere ad una sorta di mistificazione degli intenti e degli scopi. Così come non si può pensare, allo stato dell’arte, di poter rinunciare alla telefonia mobile o alla televisione o ai PC o agli elettrodomestici (perché anche tutti questi producono elettromagnetismo!) In questo monento vanno cercate e ricercate a tutti i livelli delle soluzioni di minor impatto per l’ambiente e per l’uomo e soprattutto vanno effettuati studi di settore credibili e svincolati dagli interessi economici delle grandi aziende produttrici per dare delle serie e precise risposte alle sempre più pressanti domande dei cittadini; per il futuro prossimo, invece, occorre supportare e finanziare una seria ricerca di nuovi e più sicuri scenari tecnologici che possano ridurre ulteriormente, se non azzerare criticità e rischi di carattere ambientale-ecologico.

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