A Montecchio è in corso di realizzazione - nel tratto tra Via dei Mille e il Bivio S.Ilario e Calerno – una rotatoria che consentirà di rallentare e (meglio?) smistare il traffico in entrata ed uscita del paese.
Il raccordo, in fase sperimentale e non ancora completato, è l’ennesima dimostrazione di una miopia del reparto tecnico dell’amministrazione comunale riguardo alla mobilità sostenibile.
Questo raccordo, lodevole nelle intenzioni, è però:
1) del tutto sprovvisto di percorsi ciclabili adiacenti al raccordo stesso
2) completamente sprovvisto di attraversamenti ciclabili della rotatoria.
Non comprendiamo queste scelte per diverse motivazioni:
a) Non si capisce per quale motivo non siano state realizzati percorsi ciclabili adiacenti per l'intero sviluppo, posto che lo spazio adiacente c'è (e quindi i comprovati motivi di sicurezza vengono meno);
b) In alcuni interventi analoghi, si è continuato ad ignorare l’esigenza di mobilità “alternative”;
c) Dal momento che esistono tratti di ciclabile su Strada S. Ilario (immediatamente adiacente al punto di collegamento del nuovo raccordo) e la vicinanza dell’ospedale cittadino, la creazione della pista ciclabile sul nuovo raccordo permetterebbe inoltre un collegamento sicuro con l’abitato di Villa Aiola, (passando da Via Cavallotti e Via dell’Industria);
d) Il fatto che altre rotatorie risentono di notevoli disagi all’attraversamento ciclo-pedonale (Rotatoria in via XX settembre, con annessa simpatica barriera architettonica sul marciapiede in fronte al negozio di animali, peraltro il percorso è solamente pedonale e teoricamente inibito alle biciclette,che dovrebbero marciare in strada tra paletti a destra e auto a sinistra!).
Facciamo presente inoltre che Montecchio è un comune che negli ultimi anni ha realizzato un numero notevole di rotatorie nel proprio comune, purtroppo senza realizzarne gli attraversamenti ciclabili sui rami (Azienda Fratelli Dieci irraggiungibile in rotatoria in Strada per Barco, o strada vecchia per Barco segata in 2 da una tangenziale sotto-utilizzata). Questo ha portato a creare una sorta di barriera all'utilizzo ciclabile, e ad atrofizzare non solo dei muscoli delle gambe, ma purtroppo e soprattutto quelli del cervello, permettendo di creare un’assuefazione all’utilizzo della macchina. A rimetterci saranno in particolare i futuri automobilisti, che non si renderanno MAI conto di ciò che li circonda.
Se a questo si aggiunge poi il fatto che molti percorsi finiscono nel nulla per poi ricominciare magicamente oltre le intersezioni, (paradossale è l’uscita dalla piazza in direzione Piazzale Cavour, si comprende la mancanza di lungimiranza di questa Giunta.
Ci auguriamo che l'Amministrazione comunale voglia valutare rapidamente queste problematiche segnalate ed affrontarle con decisione.
Per parte nostra, ovviamente, c'è sempre la massima disponibilità, oltre a segnalare i problemi, anche ad indicarne le possibili soluzioni che possono realizzare quella rete ciclabile provinciale che oggi manca.
Riportiamo di seguito alcune foto del raccordo descritto, sperando che queste servano da stimolo per avviare una modifica sostanziale che porti alla realizzazione dei tratti ciclabili adiacenti alle nuove costruzioni ed alle realizzazioni degli attraversamenti ciclabili sulle rotatorie.
Il raccordo, in fase sperimentale e non ancora completato, è l’ennesima dimostrazione di una miopia del reparto tecnico dell’amministrazione comunale riguardo alla mobilità sostenibile.
Questo raccordo, lodevole nelle intenzioni, è però:
1) del tutto sprovvisto di percorsi ciclabili adiacenti al raccordo stesso
2) completamente sprovvisto di attraversamenti ciclabili della rotatoria.
Non comprendiamo queste scelte per diverse motivazioni:
a) Non si capisce per quale motivo non siano state realizzati percorsi ciclabili adiacenti per l'intero sviluppo, posto che lo spazio adiacente c'è (e quindi i comprovati motivi di sicurezza vengono meno);
b) In alcuni interventi analoghi, si è continuato ad ignorare l’esigenza di mobilità “alternative”;
c) Dal momento che esistono tratti di ciclabile su Strada S. Ilario (immediatamente adiacente al punto di collegamento del nuovo raccordo) e la vicinanza dell’ospedale cittadino, la creazione della pista ciclabile sul nuovo raccordo permetterebbe inoltre un collegamento sicuro con l’abitato di Villa Aiola, (passando da Via Cavallotti e Via dell’Industria);
d) Il fatto che altre rotatorie risentono di notevoli disagi all’attraversamento ciclo-pedonale (Rotatoria in via XX settembre, con annessa simpatica barriera architettonica sul marciapiede in fronte al negozio di animali, peraltro il percorso è solamente pedonale e teoricamente inibito alle biciclette,che dovrebbero marciare in strada tra paletti a destra e auto a sinistra!).
Facciamo presente inoltre che Montecchio è un comune che negli ultimi anni ha realizzato un numero notevole di rotatorie nel proprio comune, purtroppo senza realizzarne gli attraversamenti ciclabili sui rami (Azienda Fratelli Dieci irraggiungibile in rotatoria in Strada per Barco, o strada vecchia per Barco segata in 2 da una tangenziale sotto-utilizzata). Questo ha portato a creare una sorta di barriera all'utilizzo ciclabile, e ad atrofizzare non solo dei muscoli delle gambe, ma purtroppo e soprattutto quelli del cervello, permettendo di creare un’assuefazione all’utilizzo della macchina. A rimetterci saranno in particolare i futuri automobilisti, che non si renderanno MAI conto di ciò che li circonda.
Se a questo si aggiunge poi il fatto che molti percorsi finiscono nel nulla per poi ricominciare magicamente oltre le intersezioni, (paradossale è l’uscita dalla piazza in direzione Piazzale Cavour, si comprende la mancanza di lungimiranza di questa Giunta.
Ci auguriamo che l'Amministrazione comunale voglia valutare rapidamente queste problematiche segnalate ed affrontarle con decisione.
Per parte nostra, ovviamente, c'è sempre la massima disponibilità, oltre a segnalare i problemi, anche ad indicarne le possibili soluzioni che possono realizzare quella rete ciclabile provinciale che oggi manca.
Riportiamo di seguito alcune foto del raccordo descritto, sperando che queste servano da stimolo per avviare una modifica sostanziale che porti alla realizzazione dei tratti ciclabili adiacenti alle nuove costruzioni ed alle realizzazioni degli attraversamenti ciclabili sulle rotatorie.
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