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21 dicembre 2008

Sulla fusione IRIDE-ENIA

In questi giorni sono apparsi sui giornali locali molti articoli riguardanti la fusione ENIA- IRIDE e le relative ricadute politiche dovute al voto contrario in consiglio comunale a Reggio da parte del PRC che subito dopo è stato “estromesso” dalla maggioranza.
Non vogliamo assolutamente riprendere tutta una serie di discorsi tecnici che già sono stati egregiamente sviscerati, discussi e commentati e tanto meno fare ulteriori commenti politici legati alla decisione unilaterale del Sindaco di Reggio Emilia di chiudere la collaborazione con il nostro partito a causa di una chiara e netta presa di posizione contraria ad una gestione di tipo privatistico di una serie di servizi di carattere essenzialmente pubblico.

Vorremmo porre, invece, l’accento sulle ricadute che certe decisioni potrebbero avere sul fruitore dei futuri servizi ENIA-IRIDE.

Con il venir meno dei patti para-sociali (nella migliore delle ipotesi tra 5 anni) il nascente gruppo quasi sicuramente perderà la maggioranza della compartecipazione pubblica per lasciare spazio ad una maggioranza di azionisti privati. La privatizzazione ha sempre significato per una azienda la ricerca di un miglior e massimo profitto a discapito del servizio offerto e delle tariffe applicate.
In pratica per il cittadino-utente si tratterà di pagare tariffe più alte per gli allacciamenti, di pagare di più le bollette di utenza, di dover confrontarsi con una azienda privata che ha necessità e modi di gestire il cliente finale in maniera completamente diversa dall’azienda pubblica o a maggioranza pubblica.

La fusione tra le due aziende, inoltre, rischia anche di portare ad un “ridimensionamento” del personale tecnico che, come in molte aziende private, verrà in parte sostanziale sostituito da lavoratori interinali, da cooperative o da aziende in appalto. In questo modo non solo si perderanno posti di lavoro, cosa di per sé gravissima e intollerabile in un periodo di crisi, ma verrà persa e dispersa anche l’esperienza e la capacità lavorativa di personale difficilmente sostituibile da nuove identità lavorative.

Non dimentichiamo poi che tra i tanti servizi offerti dal nascente gruppo c’è anche quello della gestione e distribuzione dell’acqua potabile, un bene naturale e da sempre a disposizione di tutti e che noi riteniamo assolutamente primario e non subordinabile ad alcun tipo di alienazione.

Resta dunque ferma l'opposizione del PRC di Montecchio a qualsiasi operazione in tal senso. La nostra opposizione vuole però essere, anche in questo caso, non sterile ma costruttiva. Per questa ragione presenteremo in consiglio comunale emendamenti e ordini del giorno volti ad indirizzare le decisioni nella direzione sopra esposta.

Emendamenti e OdG presentati nel Consiglio Comunale di Montecchio:

Emendamento allo Statuto

Emendamento ai Patti Parasociali


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