"Esci partito dalle tue stanze, torna amico dei ragazzi di strada" Majakovskij

Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Circolo "Lucio Libertini" Montecchio Emilia
Via don P. Borghi, 10 - Montecchio Emilia (RE)
prc.montecchio@gmail.com
Facebook: Prc Montecchio Emilia

17 settembre 2009

Ripartiamo dall'unità del partito

di Paolo Ferrero, Segretario Nazionale PRC-SE

Ieri abbiamo espresso la piena solidarietà e il pieno sostegno ai lavoratori della Lares e della Metalli Preziosi che a Milano hanno occupato la fabbrica e sono saliti sul tetto. Lo abbiamo fatto in queste settimane con i lavoratori e le lavoratrici di altre fabbriche, così come abbiamo partecipato ai presidi dei precari della scuola. La Fiom ha dichiarato lo sciopero generale della categoria per il 9 ottobre.
L'autunno è cominciato con lotte radicali che pongono con chiarezza il nodo della crisi: i lavoratori e le lavoratrici non la vogliono pagare. Si tratta di lotte tutt'altro che disperate dove è chiara la
questione centrale: "vogliamo lavoro e non assistenza" è la frase che mi sento ripetere.
In queste lotte vi sono compagni e compagne di Rifondazione Comunista: stiamo tornando ad essere un partito in grado di stare dentro i movimenti di lotta, di lavorare alla loro costruzione, al loro allargamento.
L'autunno però è appena cominciato: l'attacco all'occupazione è solo agli inizi. Dobbiamo quindi sapere che nelle prossime settimane le lotte aumenteranno e noi dobbiamo essere in grado di migliorare il lavoro politico nella costruzione del movimento. Lavorare per allargare il numero di occupazioni e di presidi, far conoscere le lotte, costruire sul piano territoriale momenti di mobilitazione e di riflessione comune tra i diversi soggetti in lotta, costruire casse di resistenza, momenti di dibattito nei posti di lavoro non interessati dalle lotte. Dobbiamo indirizzare il lavoro politico del partito a tutto questo, per favorire la crescita del conflitto, costruire i comitati unitari contro la crisi con tutti i soggetti disponibili, produrre idee e progetti che individuino sbocchi positivi e realizzabili. In piena collaborazione con tutte le organizzazioni sindacali disponibili a costruire il conflitto, dobbiamo lavorare all'allargamento del movimento.

Il processo di rilancio della rifondazione comunista, di costruzione di una sinistra di alternativa, di opposizione al berlusconismo, riparte da qui.
Per ciò abbiamo bisogno di un partito che funzioni e di una proposta politica all'altezza del livello dello scontro. Domenica, il Comitato Politico nazionale di Rifondazione ha posto le condizioni per questo salto di qualità. Abbiamo deciso con una larga maggioranza - ben oltre l'80% - la gestione unitaria del partito. Si tratta di un fatto importantissimo perché segna una decisa inversione di tendenza rispetto a quanto successo negli ultimi cinque anni di vita del partito: maggioranze sempre più ristrette e grandi risse interne.
Questo cambio di passo proponiamo che venga colto e applicato a tutti i livelli: il partito è di tutti e di tutte; tutti e tutte devono essere chiamati a farlo funzionare. La gestione unitaria deve rappresentare un modo di essere per un partito che fa del pluralismo interno una ricchezza e non una clava per emarginare chi dissente. La gestione unitaria deve rappresentare la strada maestra attraverso cui ricollocare pienamente il partito nel conflitto sociale. Dentro la crisi non serve un partito di commentatori politici che si dilania in feroci e ripetitive discussioni: serve un partito che individua le contraddizioni e vi si colloca fino in fondo. A Chianciano abbiamo detto che occorreva fare una svolta "in basso a sinistra": dobbiamo realizzarla compiutamente.
Domenica abbiamo anche assunto la decisione di costruire la federazione della sinistra di alternativa: una federazione che si ponga l'obiettivo di costruire un polo politico autonomo dal Pd e ad esso strategicamente alternativo, che si ponga in continuità con la storia del movimento operaio italiano, che si costruisca dal basso in un processo partecipativo che metta la parola fine alla sequela di scissioni che ha devastato la storia del nostro partito. Con questa proposta - maturata in un confronto interno a tutto tondo e che deve allargarsi a tutto il corpo del partito - vogliamo rispondere alla domanda di unità che ci viene dalle lotte, nella piena valorizzazione di Rifondazione comunista: la federazione vuole unire la sinistra di alternativa senza chiedere scioglimenti o abiure a nessuno.
Domenica abbiamo infine deciso di rilanciare il processo della rifondazione comunista, dell'elaborazione di una proposta strategica in grado di porre il tema dell'alternativa dentro la crisi del capitale e di rilanciare una lotta strategica contro il bipolarismo e per la proporzionale. Il bipolarismo è il "luogo" dove è nato e cresciuto il berlusconismo e lo strumento attraverso cui la politica si è autonomizzata dai conflitti sociali, determinando così la crisi della politica che conosciamo. Il bipolarismo è la tenaglia con cui hanno provato a distruggere la sinistra di alternativa e i comunisti.
Proponiamo quindi a tutte le forze di opposizione una lotta contro il bipolarismo finalizzata ad una legge elettorale proporzionale. Non vi è alcuno spazio per proporre alla sinistra moderata un accordo per governare insieme l'Italia ma ci sono lo spazio e la necessità di riscrivere le regole istituzionali al fine di garantire il quadro costituzionale e democratico del Paese.
Vi sono quindi tutte le condizioni per rilanciare con forza il nostro progetto politico: gestione unitaria per rilanciare il partito, costruire un movimento di massa nel Paese, costruire dal basso la federazione della sinistra di alternativa, combattere il bipolarismo e il berlusconismo. Buon lavoro.

Nessun commento:

Posta un commento