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29 gennaio 2012

Il tuo bambino vale meno se frequenta la scuola pubblica e paga anche per i non residenti

Sono bastate poche domande giuste per capire che l’Amministrazione comunale elargisce denaro dei cittadini montecchiesi a sostegno ed integrazione delle rette scolastiche della scuola parrocchiale a bambini residenti non a Montecchio ma nei comuni limitrofi. E non si tratta di cifre irrisorie considerando che alla San Domenico Savio sui 55 bambini accolti ben 35 non sono montecchiesi. Facciamo un pò di conti, sulla base dei dati in nostro possesso: le scuole parrocchiali accolgono complessivamente 145 bambini nell’anno scolastico 2011/2012, di questi 46 ovvero il 32% dei frequentanti (1 su 3!), è residente in un altro comune. Il contributo che il Comune ha dato a queste strutture scolastiche è stato nel 2011 di circa 76.000€ (previsto in crescita nel 2012) ovvero pari a circa 525€ a bambino. Peccato che il nostro Comune, per effetto della convenzione in essere, abbia integrato anche le quote dei frequentanti non residenti per un importo complessivamente di circa 24.000€. La domande che ci poniamo sono: è giusto che i cittadini montecchiesi paghino con il proprio denaro anche l’integrazione e il sostegno per bambini non residenti? Ma soprattutto, sapendo delle difficoltà della scuola comunale, per la quale l’Amministrazione sta valutando diverse ipotesi più o meno pesanti di esternalizzazione, quanti progetti si potrebbero sostenere e realizzare se quei 24.000€ fossero destinati alla scuola comunale? Rifondazione Comunista auspica che l’Amministrazione, non essendo ad oggi in grado di soddisfare tutta la richiesta per i servizi 3/6 anni in totale autonomia, prenda però in considerazione di invertire la tendenza prediligendo il pubblico rispetto al privato; che soprattutto tuteli maggiormente i cittadini montecchiesi e la scuola pubblica, non sostenendo più economicamente i bambini non residenti frequentanti le scuole paritarie ed infine che modifichi in tal senso la convenzione che regola i rapporti tra il Comune e le scuole paritarie.

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