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10 maggio 2012

Montecchio​, un'altra tangenzial​e per togliere il traffico dal centro?



Nei giorni scorsi è stato presentato alla stampa il nuovo tratto di tangenziale, dopo l'approvazione in consiglio comunale dell'avvio dell'iter per i lavori.
In consiglio abbiamo già detto, attraverso la nostra consigliere Giorgia Riccò, che questa opera, con la quale ci offriamo di dare attuazione alla fantomatica via Emilia bis, che nessuna amministrazione ha mai voluto accollarsi, ci convince poco.
Le domande che poniamo pubblicamente al Sindaco sono: 
  1. A noi risulta che il traffico sia di 177 mezzi pesanti e 8 mila mezzi leggeri al giorno in ingresso/uscita dal paese. Perchè alla stampa si è parlato di 500 mezzi pesanti e 10 mila mezzi leggeri?
  2. Assunto che si possa fermare il traffico di mezzi pesanti attraverso il divieto di transito, come si pensa di deviare il traffico di mezzi leggeri che con la nuova tangenziale, sulla tratta Reggio-Parma (senza considereare il caso estremo della tratta S. Ilario-Parma) farebbero 5.14 km (4 rotonde) invece degli attuali 2.84 km (2 rotonde)?
  3. Perchè si vuole che Montecchio diventi il fulcro di una via Emilia bis, col rischi oggettivo che invece di allontanare il traffico da Montecchio lo si attiri?
  4. Non sarebbe meglio usare i soldi destinati per quest'opera che riteniamo inutile (perchè negativa nel rapporto costi/benefici) per la sistemazione delle reti stradali, ciclopedonali, fognarie e di canali del paese?
  5. Perchè, per ridurre il traffico privato, invece di aumentare le strade non si pensa a potenziare il servizio di trasporto pubblico (in provincia decisamente bistrattato)?
  6. Come è possibile appoggiare questa opera e contemporane sottoscrivere la carta di Matera in cui si dice che "Occorre porre un freno ad un uso dissennato e confuso del suolo agrario soprattutto determinato dalle azioni non programmate delle opere di urbanizzazione, in particolare per centri commerciali e capannoni industriali. [..] Occorre preservare l’agricoltura, il peculiare ed inconfondibile paesaggio agrario, oggi più che mai identificabile con il bene ambientale di tutto il Paese."?
Restiamo in attesa di risposte.

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