Conferenza stampa per manifestazione 11 ottobre
Circolo "Lucio Libertini" Montecchio Emilia
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26 settembre 2008
L'opposizione è nelle nostre mani
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19 settembre 2008
Scaramucce politiche a Montecchio
Si prenda come esempio il PD di Montecchio. Oltre all’imbarazzante caso relativo alla Matilde s.p.a., caso sul quale non è ancora sceso quel velo di silenzio utile a 8 mesi dalle prossime amministrative e verso il quale rimaniamo in attesa di sviluppi prima di prendere una posizione definitiva, ma che ormai è entrato nelle case di molti reggiani, ma soprattutto dei cittadini della Val d’Enza, come il “caso dell’estate”, di un’ombra sull’operato di due stimabili amministratori del PD, di un presunto caso di piccola casta nostrana che certamente un po’ peserà sulle spalle di quanti, tra le fila di quel partito, faranno la campagna elettorale nei prossimi mesi.
Ecco che qualche giorno fa è partita la controffensiva: si giudica il Resto del Carlino poco oggettivo nel riportare le vicende legate a Giovannelli e Bernabei e troppo schierato e sbilanciato verso i consiglieri di opposizione (di destra) di Montecchio perché si pubblicano una serie di comunicati stampa inviati da Nardini e Reverberi sull’interpellanza da loro presentata all’ultimo consiglio comunale riguardante, appunto, la Matilde s.p.a..
Qui crediamo si stia consumando il maggior solco tra ragione e sentimento. Pur essendo legittime le difese di scuderia, non si possono muovere accuse nei confronti di un mezzo d’informazione e comunicazione perché fa cronaca e opinione. Ebbene, per noi va tutelata la libertà di stampa e ciò significa tutelare anche la libertà di fare opinione e quindi di esprimersi in un senso o nell’altro rispetto ai fatti. Il paletto tra credibilità e faziosità è la verità: unica fonte alla quale rifarsi. Forse il Carlino non ha riportato i fatti quali erano? A noi non è sembrato, ma non dev’essere sembrato nemmeno ad alcuni dei consiglieri del PD montecchiese, i quali hanno prontamente precisato di non concordare sulle modalità della lettera di protesta. Insomma, la bacchettata per lo scivolone di alcuni consiglieri che con eccessivo zelo hanno inteso sostenere i loro amministratori è arrivata direttamente dall’interno del partito e il tutto si è concluso con una scaramuccia in salsa paesana. O forse no. Forse lo scricchiolio che si è percepito è sintomo di un dissenso e un malcontento all’interno del PD locale?
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17 settembre 2008
Frattini e i professionisti della politica
Bene sicuramente il primo ad essere escluso da questo gruppo di professionisti della politica europea sarebbe proprio lui: il ministro ha un po’ la memoria corta e forse non si ricorda di come ha gestito la crisi russo-georgiana che in pieno agosto lo ha trovato (guarda la sfiga) sbragato sotto il sole dei tropici dal quale ha pensato bene di non allontanarsi e che lo ha visto pronunciare una frase che resterà sicuramente negli annali della storia diplomatica italiana: - Ho gestito comunque la situazione, ci sono i telefonini…!- ci mancava la firma: Paperino e Qui,Quo,Qua.
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14 settembre 2008
Sull'installazione dell'antenna telefonica a Montecchio
E, come nelle migliori tradizioni, quando c’è di mezzo il partito del ministro/senatore Bossi idee poche e ben confuse!
La querelle nasce intorno ad una antenna per cellulari Vodafone che dovrebbe essere installata da un privato su un terreno di proprietà e sulla sua presunta pericolosità per l’ambiente circostante; nelle scorse settimane abbiamo assistito ad iniziative, sostenute dalla Lega, di fronte alle quali sarebbero impalliditi anche i più accesi sostenitori dei comitati NO TAV: nascita di un comitato, presidi di fronte ad una proprietà privata, petizioni, raccolta di firme, gazebo, lettere ai giornali, conferenze stampa, interpellanze; magari i leghisti montecchiesi hanno fatto un pensierino e speravano nell’intervento dell’esercito (non si sa bene il perché, ma va tanto di moda).
Insomma un gran casino. Se però andiamo a valutare realmente la sostanza del problema e le motivazioni che lo hanno scatenato, ci accorgiamo che si tratta di una questione che ha più a che vedere con una bega condominiale e per di più di un condominio molto piccolo e rissoso, che con un reale e sentito problema politico-sociale-ambientale così come lo si voleva far passare. Prova di questo le interviste rilasciate ai giornali locali da una delle parti e dal suo legale. Ma tanto è bastato alla Lega (e non solo alla Lega) per farci intorno un po’ di demagogia spicciola, che tanto non guasta mai neanche ad agosto, e per accusare altri di non essersi fatti carico del problema.
La Lega, oltre ad atteggiarsi ad unico difensore dei diritti dei lavoratori, cavalca, dunque, anche le tematiche ambientaliste e scopre la presunta pericolosità delle onde elettromagnetiche.
Sarebbe stato troppo bello: il sole che ride sullo scudo di Alberto da Giussano! Ma non è andata proprio così.
Ieri il colpo di scena: con un comunicato il consigliere della Lega Reverberi sconfessa ( ma si potrebbe usare un altro termine meno fine che comincia per esse) una portavoce del Comitato Maria Petronio. Le accuse mosse sono molto gravi: mancanza di specifiche conoscenze nel campo e relative affermazioni che hanno portato a ingiustificati allarmismi tra i cittadini. Addirittura nel comunicato si sottolinea e si precisa che le affermazioni e le posizioni tenute fino ad allora dalla Petronio non rappresentavano quelle della Lega!
A questo punto è chiaro che anche nella Lega qualcuno, dissipata la confusione mentale iniziale, si è accorto che il problema reale non è l’ANTENNA e dove collocarla, se a casa di Tizio o nel campo di Caio 50 metri più in là, o in una zona indicata dall’amministrazione comunale che nel frattempo ha bloccato la costruzione dell’antenna, ma va ben oltre e implica un ragionamento di carattere più generale sul problema delle onde elettromagnetiche e sulla loro presunta pericolosità. E probabilmente quel qualcuno si è anche accorto che il suo partito magari è stato anche strumentalizzato per dei fini e per degli interessi personali che sarebbero stati meglio gestiti da un buon amministratore di condominio o da un avvocato.
Ed è per quanto affermato poco sopra che il Circolo di Rifondazione Comunista di Montecchio,ha, fin dall’inizio, preferito mantenere una posizione meno marcata e schierata a differenza della Lega e degli altri partiti di opposizione che si sono gettati sulla “preda” come avvoltoi . Le tematiche legate all’inquinamento da onde elettromagnetiche e onde radio in genere (così come quelle legate alle discariche e all’inquinamento ambientale visto sotto qualsiasi forma), non possono e non devono essere gestite, come vorrebbero Lega, PDl-AN, solo pensando, in maniera molto egoistica, di spostare la fonte del problema dalle vicinanze della propria abitazione a quella del vicino o al suolo pubblico. Così come è assolutamente deprecabile che per ottenere consenso su tematiche vitali e sentite come quelle ambientali, si debba anche ricorrere ad una sorta di mistificazione degli intenti e degli scopi. Così come non si può pensare, allo stato dell’arte, di poter rinunciare alla telefonia mobile o alla televisione o ai PC o agli elettrodomestici (perché anche tutti questi producono elettromagnetismo!) In questo monento vanno cercate e ricercate a tutti i livelli delle soluzioni di minor impatto per l’ambiente e per l’uomo e soprattutto vanno effettuati studi di settore credibili e svincolati dagli interessi economici delle grandi aziende produttrici per dare delle serie e precise risposte alle sempre più pressanti domande dei cittadini; per il futuro prossimo, invece, occorre supportare e finanziare una seria ricerca di nuovi e più sicuri scenari tecnologici che possano ridurre ulteriormente, se non azzerare criticità e rischi di carattere ambientale-ecologico.
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Etichette: Ambiente, Montecchio
10 settembre 2008
La Matilde S.p.A. presenta delle ombre
Sui giornali locali vengono riportati commenti e richieste di chiarimenti alle Amministrazioni Pubbliche, coinvolte nella Matilde S.p.A., provenienti dalle forze di opposizione, in merito al contratto di locazione già citato. Ancora non sappiamo se si vi siano i presupposti per illeciti contro la Pubblica Amministrazione o nei confronti di noi cittadini; non spetta noi asserirlo, anzi, ci sentiamo di considerare tutti gli attori in scena innocenti fino a prova contraria, come abbiamo già avuto modo di affermare qualche settimana fa.
Per Rifondazione Comunista, però, non è ammissibile che un amministratore ricavi alcun vantaggio in termini personali in virtù della propria posizione in capo alla Pubblica Amministrazione. Da parte nostra dunque non parte per ora nessuna accusa ufficiale, riservandoci comunque il diritto di chiedere spiegazioni e chiarimenti agli Enti coinvolti in merito alla vicenda attraverso i nostri rappresentanti istituzionali.
Confermiamo comunque un giudizio pessimo su quanto accaduto e sugli amministratori coinvolti. Nell’anno delle amministrative questa vicenda non può non far meditare seriamente i futuri elettori su coloro che sono stati sulla scena politica in questi ultimi anni ricoprendo incarichi importanti.
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W la Resistenza W la Liberazione
Il solo vero amico che abbiamo al fianco adesso
è sempre quello stesso che fu con noi in montagna,
ed il nemico attuale è sempre e ancora eguale
a quel che combattemmo sui nostri monti e in Spagna
Uguale è la canzone che abbiamo da cantare:
Scarpe rotte eppur bisogna andare.
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Etichette: Antifascismo, Resistenza
09 settembre 2008
Piste ciclabili a Montecchio
Il raccordo, in fase sperimentale e non ancora completato, è l’ennesima dimostrazione di una miopia del reparto tecnico dell’amministrazione comunale riguardo alla mobilità sostenibile.
Questo raccordo, lodevole nelle intenzioni, è però:
1) del tutto sprovvisto di percorsi ciclabili adiacenti al raccordo stesso
2) completamente sprovvisto di attraversamenti ciclabili della rotatoria.
Non comprendiamo queste scelte per diverse motivazioni:
a) Non si capisce per quale motivo non siano state realizzati percorsi ciclabili adiacenti per l'intero sviluppo, posto che lo spazio adiacente c'è (e quindi i comprovati motivi di sicurezza vengono meno);
b) In alcuni interventi analoghi, si è continuato ad ignorare l’esigenza di mobilità “alternative”;
c) Dal momento che esistono tratti di ciclabile su Strada S. Ilario (immediatamente adiacente al punto di collegamento del nuovo raccordo) e la vicinanza dell’ospedale cittadino, la creazione della pista ciclabile sul nuovo raccordo permetterebbe inoltre un collegamento sicuro con l’abitato di Villa Aiola, (passando da Via Cavallotti e Via dell’Industria);
d) Il fatto che altre rotatorie risentono di notevoli disagi all’attraversamento ciclo-pedonale (Rotatoria in via XX settembre, con annessa simpatica barriera architettonica sul marciapiede in fronte al negozio di animali, peraltro il percorso è solamente pedonale e teoricamente inibito alle biciclette,che dovrebbero marciare in strada tra paletti a destra e auto a sinistra!).
Facciamo presente inoltre che Montecchio è un comune che negli ultimi anni ha realizzato un numero notevole di rotatorie nel proprio comune, purtroppo senza realizzarne gli attraversamenti ciclabili sui rami (Azienda Fratelli Dieci irraggiungibile in rotatoria in Strada per Barco, o strada vecchia per Barco segata in 2 da una tangenziale sotto-utilizzata). Questo ha portato a creare una sorta di barriera all'utilizzo ciclabile, e ad atrofizzare non solo dei muscoli delle gambe, ma purtroppo e soprattutto quelli del cervello, permettendo di creare un’assuefazione all’utilizzo della macchina. A rimetterci saranno in particolare i futuri automobilisti, che non si renderanno MAI conto di ciò che li circonda.
Se a questo si aggiunge poi il fatto che molti percorsi finiscono nel nulla per poi ricominciare magicamente oltre le intersezioni, (paradossale è l’uscita dalla piazza in direzione Piazzale Cavour, si comprende la mancanza di lungimiranza di questa Giunta.
Ci auguriamo che l'Amministrazione comunale voglia valutare rapidamente queste problematiche segnalate ed affrontarle con decisione.
Per parte nostra, ovviamente, c'è sempre la massima disponibilità, oltre a segnalare i problemi, anche ad indicarne le possibili soluzioni che possono realizzare quella rete ciclabile provinciale che oggi manca.
Riportiamo di seguito alcune foto del raccordo descritto, sperando che queste servano da stimolo per avviare una modifica sostanziale che porti alla realizzazione dei tratti ciclabili adiacenti alle nuove costruzioni ed alle realizzazioni degli attraversamenti ciclabili sulle rotatorie.
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