Sono passati 66 anni da quel 28 Dicembre, giorno in cui i figli di Alcide vennero fucilati insieme a Quarto Camurri nel poligono di tiro di Reggio Emilia pagando con la vita la propria fedeltà a quegli ideali di libertà e di giustizia sociale che erano stati loro trasmessi fin da bambini dal padre.
Alle soglie del 2010, Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio, Ettore ed il loro sacrificio devono rivivere nella nostra memoria affinché tutti noi e le nuove generazioni non dimentichino il valore prezioso della libertà conquistata a fatica, in un momento in cui questo bene è in grave pericolo a causa del clima generale che sta avanzando di odio nei confronti dell’”altro”, di guerra tra poveri, alimentata dalla politica razzista del Governo, del sempre più diffuso revisionismo storico e della crescita indisturbata di gruppi neo-fascisti.
Per questo la Federazione della Sinistra (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Socialismo 2000 e Lavoro e Solidarietà) attiva nella difesa delle democrazia e della libertà, ribadisce la necessità di ricostruire una coscienza antifascista e una rete di antifascismo militante raccogliendo il patrimonio ricco di ideali e di esperienze che i partigiani stanno lasciando a tutti e ai giovani in particolare.
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA: AL VIA UNA CAMPAGNA REFERENDARIA SU LEGGE 30, NUCLEARE, ACQUA. OGGI IL PRIMO CONSIGLIO NAZIONALE DELLA FEDERAZIONE HA ELETTO COORDINAMENTO E PORTAVOCE NAZIONALE.
Sarà una grande campagna referendaria su alcuni elementi-chiave (battaglia per la pubblicizzazione dell'acqua, richiesta di abrogazione della legge 30, no al nucleare) a dare il via, da gennaio, alle battaglie sociali della neonata Federazione della Sinistra, patto federativo che ad oggi comprende Prc-Se, Pdci, Socialismo 2000 e Lavoro e solidarietà ma che vuole aprirsi il più possibile a tutte le istanze sociali, sindacali e associative che oggi compongono l'area della sinistra alternativa del nostro Paese.
Lotta alla precarietà, dunque, attraverso la richiesta di abolizione della legge 30 e delle leggi ad essa collegata per restituire un futuro di lavoro stabile e sicuro alle nuove generazioni, lotta al programma di re-introduzione delle centrali nucleari che vuole impiantare in diverse regioni italiane il governo Berlusconi e lotta per la difesa dell'acqua ma anche della sanità e del welfare pubblico contro i tentativi di imporre una loro gestione privatistica. Questi i punti-chiave della campagna politica e sociale della Federazione della Sinistra che, a partire da gennaio, raccoglierà le firme su questi tre fronti per dei referendum popolari.
La Federazione della Sinistra lancia anche un appello a tutte le forze politiche e sociali presenti nel nostro Paese per unire le forze, in vista delle prossime elezioni Regionali, e per ricostruire, tramite un processo aggregativo, una sinistra d'alternativa unitaria sulla quale possano convergere i voti e le aspettative di tutta la sinistra diffusa italiana.
Queste, in sintesi, le decisioni prese oggi dal primo Consiglio nazionale della neonata Federazione della Sinistra (Prc, Pdci, Socialismo 2000 e Lavoro e solidarietà). Il Consiglio nazionale della Federazione è composto da 70 membri ed ha anche eletto un coordinamento ristretto di 7 persone (così composto: Paolo Ferrero, Claudio Grassi, Rosa Rinaldi per il Prc, Alessandro Pignatiello e Orazio Licandro per il Pdci, Cesare Salvi per Socialismo 2000 e Gianpaolo Patta per Lavoro-Solidarietà) e un portavoce nazionale, che per i primi tre mesi sarà il segretario del Prc Paolo Ferrero.
di Annalisa Magri - Segretario del Circolo PRC di Montecchio Emilia
Nel Consiglio Comunale del 14 dicembre, Rifondazione Comunista presenterà un'Ordine del Giorno su Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Il documento nasce dalla consapevolezza che l'acqua costituisce un bene comune dell'umanità, il bene comune universale, un bene comune pubblico , quindi indisponibile al mercato, che appartiene a tutti. Da questa consapevolezza sono nate e continuano a nascere le battaglie di Rifondazione Comunista contro la privatizzazione di Enìa, contro la fusione Enìa-Iride e contro il decreto Ronchi (dl 135/09) con cui il Governo ha sottratto l’acqua potabile ai cittadini per consegnarla, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati. Nell'OdG si chiede che il Comune di Montecchio Emilia si impegni su quattro punti: primo, a costituzionalizzare il diritto all'acqua, riconoscendola come diritto umano e riconoscendo che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica; Secondo, a promuovere nel proprio territorio una cultura di salvaguardia della risorsa idrica e di iniziativa per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato; terzo, ad aderire e sostenere le iniziative del Coordinamento Nazionale “Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato”; quarto, a sottoporre all’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale (AATO) l’approvazione delle proposte e degli impegni dei primi tre punti. All'Ordine del Giorno è collegato un emendamento allo Statuto Comunale che riconosce che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini. Giorgia Riccò, capogruppo di Rifondazione Comunista in Consiglio Comunale, parlerà a nome del Comitato per la Difesa dei Beni Comuni della Val d'Enza a cui aderiscono, per ora, oltre a Rifondazione Comunista, anche Italia dei Valori di Montecchio Emilia, Cavriago a 5 stelle - Gruppo Val d’Enza, Comitato Provinciale Acqua Bene Comune di Reggio Emilia (membro del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua), Movimento Stop al consumo di territorio – Comitato reggiano, Il Quinto Colle – Quattro Castella, Lista Civica Cavriago Comune, Lista Civica Lavorare per Sant’Ilario, Sinistra e libertà, Sinistra Gattatico.
Lo scorso 1 dicembre a Cavriago ha avuto luogo l’incontro costitutivo del Coordinamento Difesa Beni Comuni della Val d’Enza. Questo coordinamento è aperto a tutte le forze che si oppongono alla privatizzazione dei beni comuni, a partire dall'acqua.
In questi anni i cittadini della Val d’Enza hanno assistito alla progressiva privatizzazione dei servizi e della stessa gestione dei beni comuni. Una politica liberista avallata nell’arco degli ultimi decenni anche dalle forze di governo dei nostri territori, che hanno usato il territorio e le sue risorse come una cassaforte a cui attingere per far quadrare bilanci strozzati da norme incivili emanate dal governo centrale.
Obiettivo del coordinamento è quello di riportare nell’agenda politica delle nostre comunità e delle amministrazioni locali il tema della difesa dei beni comuni, per garantirne l'accesso ad ogni persona.
La prima battaglia che stiamo organizzando è quella di contrastare tutte le politiche di esternalizzazione e privatizzazione dei servizi legati all'acqua. Per questo sia il decreto Ronchi, che privatizza servizi e beni comuni, sia la scelta dell'unificazione Enia-Iride, così come si sta prefigurando, devono essere contrastasti.
Tutte le forze firmatarie si impegnano a presentare nei consigli comunali dove sono presenti un ordine del giorno comune che impegni le giunte degli otto comuni della Val d’Enza a modificare nello statuto la definizione di acqua quale “bene a non rilevanza economica” con l’obiettivo di mantenerne proprietà e gestione pubblica, ovvero di tutti i cittadini.
A questa iniziativa seguiranno campagne informative nelle piazze, la raccolta di firme per l'eventuale referendum contro il decreto Ronchi e l’organizzazione di iniziative pubbliche volte a sensibilizzare le persone su questo tema di vitale importanza.
Promotori del coordinamento: Italia dei Valori; Cavriago a 5 stelle - Gruppo Val d’Enza; Comitato Provinciale Acqua Bene Comune di Reggio Emilia (membro del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua); Movimento Stop al consumo di territorio – Comitato reggiano; Il Quinto Colle – Quattro Castella; Lista Civica Cavriago Comune; Lista Civica Lavorare per Sant’Ilario; Partito della Rifondazione Comunista; Sinistra e libertà; Sinistra Gattatico.
di Annalisa Magri, Segretario del Circolo PRC-FdS di Montecchio Emilia
Cari compagni e care compagne,
sabato 5 dicembre è stata per tutti noi una di quelle giornate che sai che rappresenta l’inizio di qualcosa o, per meglio dire, l’inizio di qualcos’altro. E per noi comunisti, per noi di Rifondazione, ha rappresentato il battesimo di un rilancio che abbiamo deciso al congresso di Chianciano del 2008 e per il quale il corpo del partito ha lavorato quest’ultimo anno.
Sabato 5 Dicembre al Teatro Brancaccio di Roma ci siamo ritrovati in migliaia per salutare la nascita, di fatto, della Federazione della Sinistra che mette insieme Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani, Socialismo 2000 e Lavoro e Solidarietà - che sono i soggetti politici promotori, - ma che ha come obiettivo quello di aggregare tutti i soggetti anticapitalisti e antipatriarcali che si pongono in autonomia culturale e politica rispetto alle destre e alla socialdemocrazia.
Compagni, la Federazione unisce, getta le basi per la ricostruzione di una sinistra che abbia una massa critica minimamente significativa; è, dunque e finalmente, tutto il contrario delle scissioni di tutti questi anni che hanno inesorabilmente disintegrato la credibilità della sinistra in generale, ma anche quella di noi comunisti.
Da un anno a questa parte il nostro partito sta ostinatamente dentro la crisi e complessivamente si può dire che il PRC sia ripartito e lo ha fatto investendo in maniera complessiva, strutturando la propria forma organizzativa a sostegno delle vertenze e dei conflitti, costruendo e mostrando un sistema alternativo all’interno delle contraddizioni che la crisi apre nei confronti delle classi dominanti.
Dunque, le nostre idee sono buone, ma per essere credibili dobbiamo essere più forti, dobbiamo contare di più e conteremo di più solo se il PRC non resterà autoreferenziale. La Federazione della Sinistra offre questa occasione: al Brancaccio abbiamo gettato le fondamenta di questo straordinario progetto riaggregativo, facciamolo vivere nelle lotte e in tutti i territori!
Ma la straordinarietà del 5 dicembre non si è limitata alla prima assemblea nazionale della Federazione della Sinistra, l’altro fatto positivo è stata la straordinaria manifestazione contro Berlusconi, organizzata spontaneamente dal popolo della rete, di internet, dei blog e di Facebook.
Abbiamo scoperto che c’è un popolo che non si rassegna ad un presidente del consiglio che va a trovare i dittatori, che ha il più grande conflitto d’interessi mai visto prima in una democrazia occidentale, che fa leggi ad personam per salvare se stesso e tutto il suo mondo di illeciti, corruzione, puttane e mafia. E noi dobbiamo riconnetterci con quel popolo!
Il 5 dicembre è stata una gran bella giornata, abbiamo messo assieme una proposta unitaria per la sinistra e abbiamo fatto una grande manifestazione contro Berlusconi e il berlusconismo, con tante, tante bandiere rosse.
So che i giornali nazionali di grande tiratura e che la Tv ci ha, come al solito, censurati, ma noi ci eravamo ed eravamo quasi un milione. Non arrendiamoci e facciamolo sapere a tutti, fate girare le foto che avete fatto, ditelo ai compagni anziani che non sono potuti venire, gridiamolo forte e martellante sulla rete: a Roma il 5 dicembre c’era un fiume di BANDIERE ROSSE!!
Nei mesi scorsi ci siamo trovati spesso d’accordo nei consigli comunali con il Partito Democratico nel ritenere quello della sicurezza un falso problema utilizzato dalla destra a scopi elettorali. Allo stesso modo abbiamo trovato una giusta convergenza nel prendere posizione contraria alla proposta leghista delle ronde per il controllo del territorio.Oggi scopriamo che le giunte a guida PD della Val d’Enza investono una cifra enorme, superiore a quella stanziata per le misure anticrisi, in un apparato di videosorveglianza che ha lo scopo di fare sentire più sicuri i cittadini.Qual è la differenza tra le ronde, che nessuno ha voluto, e le telecamere, che invece ora il PD fa installare? C'è un problema criminalità in Val d'Enza?Davvero un impianto di videosorveglianza da 500.000 euro contribuisce a rendere più sicuro il nostro territorio? O paradossalmente alimentano implicitamente il sentimento di insicurezza già fortemente condizionato da massmedia che creano quotidianamente sospetto, diffidenza e paura?E’ questa la risposta che il centro sinistra intende dare al disagio dilagante prodotto da una società che precarizza gli uomini e le donne, li rende incerti e assoggettati alla paura?Riteniamo che questa misura rappresenti un grave errore politico delle giunte di centro-sinistra: se destra e sinistra non sono concetti relativi non è possibile proporre nei nostri comuni le ricette leghiste.La polizia municipale diffonda i dati sui reati, sulla microcriminalità. Se, come crediamo, la Val d’Enza non va in controtendenza rispetto al resto del paese, scopriremo che sono in costante diminuzione. Si diffondano questi dati, si faccia contro informazione rispetto alla martellante campagna di paura diffusa dalle televisioni.Da qui si parta per proporre nei nostri comuni altre ricette, che si fondino sulla solidarietà, sull’ospitalità, sull’integrazione. Si finanzino progetti e centri di aggregazione per combattere il disagio giovanile, si promuovano azioni a sostegno dei lavoratori in difficoltà, si sostengano attività a sostegno dell’integrazione degli stranieri. Invece di installare telecamere animiamo gli spazi che ora sono lasciati a se stessi e rendiamo fruibili le strade e le piazze delle città e dei paesi.Questi sono i motivi della nostra contrarietà alle telecamere e queste sono le nostre proposte alternative.
Partito della Rifondazione Comunista, circoli di Bibbiano, Campegine, Canossa, Cavriago, Gattatico, Montecchio Emilia, San Polo d’Enza, Sant’ilario d’Enza.
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
(Bertolt Brecht)
E se credete ora che tutto sia come prima perché avete votato ancora la sicurezza, la disciplina, convinti di allontanare la paura di cambiare verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti, per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti..