da http://www.nuovomunicipio.org
Accadono strane cose, in questa Italia che cerca maldestramente di dimenticare la crisi. Primo, ignorando completamente una deliberazione direttamente espressa dal Popolo sovrano, e in seguito mai riveduta, il Governo sigla con la Francia un accordo internazionale vincolante che prevede l'allocazione sul nostro territorio di 4 nuove centrali nucleari, con l'evidente effetto di forzare la mano a qualunque decisione successiva in merito. Secondo, ignorando completamente una sentenza della magistratura competente esplicita al riguardo, prima tenta di rendere obbligatorio per decreto l'accanimento terapeutico, poi mette in cantiere una legge sul testamento biologico il cui «principio fondamentale» - per espressa dichiarazione del Ministro competente - è che «la Vita non appartiene all'Uomo». Terzo, ignorando completamente i principi della legalità costituzionale e per nulla intimorito dal fiorire di episodi «raccapriccianti» di intolleranza xenofoba, legittima sempre per decreto ronde spontanee di sorveglianza del territorio (su questo è attesa nelle prossime ore una presa di posizione apertamente critica della Rete, che vi comunicheremo a parte). In ultimo, non pago di queste violazioni patenti dello Stato di Diritto, si accinge a varare un progetto di riforma costituzionale la cui plausibilità lo preoccupa solo in termini di voti disponibili, in Parlamento, per raggiungere la maggioranza qualificata; il tutto senza avviare alcuna discussione con le "parti sociali" - in veste diretta o rappresentata. C'è davvero poco da dire di questi nuovi profeti, se non che (Matteo, 7:16) «li riconoscerete dai loro frutti» - i quali a quanto pare non piacciono neanche a loro: vendite al dettaglio al -1,9% a Dicembre, disoccupazione al +2% nel 2009 con una previsione dell'8,5% complessivo per il 2010, PIL al -2,5% quest'anno, con deficit e debito che salgono rispettivamente al 4% e al 110,3% del PIL, pareggio di bilancio rinviato a data da destinarsi. Si dirà - e con parziale ragione - che questo non è colpa di chi ci governa, che dipende da una congiuntura globale su cui nessuno può fare nulla; ma è proprio questo che contestiamo. Primo perché non è vero, una svolta radicale nelle nostre scelte di "sviluppo" appare, oggi, non solo possibile ma obbligata, e sta solo a noi (e a chi ci rappresenta) decidere se favorirla o ostacolarla; secondo perché nessuna contingenza, nessuna emergenza può giustificare l'introduzione di norme che non si possono leggere se non come un rigurgito di barbarie - e di fronte alle quali lo scandalo, pur nobile, è una forma di reazione assolutamente insufficiente.
Accadono strane cose, in questa Italia che cerca maldestramente di dimenticare la crisi. Primo, ignorando completamente una deliberazione direttamente espressa dal Popolo sovrano, e in seguito mai riveduta, il Governo sigla con la Francia un accordo internazionale vincolante che prevede l'allocazione sul nostro territorio di 4 nuove centrali nucleari, con l'evidente effetto di forzare la mano a qualunque decisione successiva in merito. Secondo, ignorando completamente una sentenza della magistratura competente esplicita al riguardo, prima tenta di rendere obbligatorio per decreto l'accanimento terapeutico, poi mette in cantiere una legge sul testamento biologico il cui «principio fondamentale» - per espressa dichiarazione del Ministro competente - è che «la Vita non appartiene all'Uomo». Terzo, ignorando completamente i principi della legalità costituzionale e per nulla intimorito dal fiorire di episodi «raccapriccianti» di intolleranza xenofoba, legittima sempre per decreto ronde spontanee di sorveglianza del territorio (su questo è attesa nelle prossime ore una presa di posizione apertamente critica della Rete, che vi comunicheremo a parte). In ultimo, non pago di queste violazioni patenti dello Stato di Diritto, si accinge a varare un progetto di riforma costituzionale la cui plausibilità lo preoccupa solo in termini di voti disponibili, in Parlamento, per raggiungere la maggioranza qualificata; il tutto senza avviare alcuna discussione con le "parti sociali" - in veste diretta o rappresentata. C'è davvero poco da dire di questi nuovi profeti, se non che (Matteo, 7:16) «li riconoscerete dai loro frutti» - i quali a quanto pare non piacciono neanche a loro: vendite al dettaglio al -1,9% a Dicembre, disoccupazione al +2% nel 2009 con una previsione dell'8,5% complessivo per il 2010, PIL al -2,5% quest'anno, con deficit e debito che salgono rispettivamente al 4% e al 110,3% del PIL, pareggio di bilancio rinviato a data da destinarsi. Si dirà - e con parziale ragione - che questo non è colpa di chi ci governa, che dipende da una congiuntura globale su cui nessuno può fare nulla; ma è proprio questo che contestiamo. Primo perché non è vero, una svolta radicale nelle nostre scelte di "sviluppo" appare, oggi, non solo possibile ma obbligata, e sta solo a noi (e a chi ci rappresenta) decidere se favorirla o ostacolarla; secondo perché nessuna contingenza, nessuna emergenza può giustificare l'introduzione di norme che non si possono leggere se non come un rigurgito di barbarie - e di fronte alle quali lo scandalo, pur nobile, è una forma di reazione assolutamente insufficiente.
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