Documento contro l'aumento dell'età pensionabile delle donne sottoscritto da donne della sinistra
Ci opporremo in ogni modo all’innalzamento dell’età pensionabile per le donne. Una misura che non è affatto obbligata dalla recente sentenza della Corte europea di giustizia, a cui pure si è arrivati per gravissima responsabilità del II e III governo Berlusconi, che hanno risposto con omissioni o non hanno risposto affatto alle richieste di chiarimenti sulla legislazione vigente nel nostro paese.
L’innalzamento dell’età pensionabile per le donne sarebbe una scelta profondamente ingiusta nei confronti delle donne e regressiva per l’intera società. Inaccettabile rispetto alla situazione esistente, inaccettabile rispetto al futuro che vogliamo costruire.
Ci opponiamo perché:
1. Tutto il dibattito pubblico è viziato dall’occultamento voluto di un dato che, se fatto valere, avrebbe determinato con ogni probabilità un esito diverso anche del contenzioso con la Corte di Giustizia. Le donne nel nostro paese, infatti, non sono “costrette” dalla normativa esistente a andare in pensione a 60 anni. Possono farlo se lo scelgono. Secondo l’articolo 4 della legge 903/77, una legge che esiste da ben 31 anni “Le lavoratrici, anche se in possesso dei requisiti per aver diritto alla pensione di vecchiaia, possono optare di continuare a prestare la loro opera fino agli stessi limiti di età previsti per gli uomini da disposizioni legislative”.
Non si può configurare dunque nessuna discriminazione, ma solo una possibilità, un’opportunità positiva. Che le colpevoli omissioni dei governi Berlusconi producano come esito, l’obbligo di andare in pensione più tardi, questo sì, sarebbe punitivo e discriminatorio. Che il ministro Brunetta rilasci interviste pubbliche che falsificano i dati di realtà, questo sì, è politicamente e moralmente inaccettabile.
2. “Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali” diceva Don Milani. Questa considerazione tanto elementare quanto decisiva, non serve per perpetuare l’esistente, come strumentalmente viene sostenuto da molti. Serve all’opposto per obbligare a riconoscere le disuguaglianze e a fare scelte che non le aggravino ma all’opposto operino positivamente per rimuoverle. La vita delle donne nel nostro paese è gravemente segnata dal persistente assetto patriarcale dello stato sociale. L’asimmetria tra i generi è tra le più aspre su scala europea. L’Italia è penultima in Europa per occupazione femminile, la precarietà colpisce in maniera accentuata le donne, il differenziale retributivo medio rispetto agli uomini è del 23%. Concorrono a questa situazione più motivi: l’inadeguatezza e il sottofinanziamento complessivo dello stato sociale, insieme a un contesto culturale e simbolico che, più che altrove, perpetua l’inferiorizzazione delle donne dentro la tradizionale divisione di ruoli nella famiglia. L’ingresso delle donne nel mondo del lavoro è avvenuto senza che la società nel suo complesso abbia messo in discussione la divisione sessuata tra la sfera della produzione e la sfera della riproduzione biologica, domestica e sociale. Senza che si sia operato dunque né per la necessaria redistribuzione del lavoro, della responsabilità e del tempo della cura nè per l’altrettanto necessario sviluppo della rete dei servizi. Le conseguenze sono pesantissime. Il lavoro, il reddito, i percorsi contribuitivi delle donne restano accessori e supplementari. Il 20% delle donne lascia il lavoro alla nascita di un figlio, il 60% nella fascia di età tra i 35 e i 44 anni è costretta a ridursi l’orario di lavoro per prendersi cura dei figli minori. Il 77% del lavoro domestico e di cura è a carico delle donne. Una divisione di ruoli particolarmente rigida, rimasta pressoché invariata negli ultimi vent’anni. Secondo l’Istat, il tempo dedicato dagli uomini al lavoro familiare è cresciuto di 16 minuti in 14 anni. In questa situazione l’innalzamento dell’età pensionabile, non farebbe altro che rendere ancora più insostenibile la vita di tante donne.
3. A questa situazione si può porre rimedio solo con la riqualificazione e l’espansione dello stato sociale, portando la spesa sociale complessiva al livello della media europea e con la ripresa di una stagione di lotte per i diritti, la libertà e l’autodeterminazione delle donne, come fondamento di un diverso modello sociale più giusto e solidale.
Il governo Berlusconi dal suo insediamento ha messo in atto politiche opposte, segnate dall’ulteriore erosione delle protezioni e dei diritti civili e sociali, mercatiste e familiste al tempo stesso. Ha abolito la legge 188 che eliminava la pratica dei licenziamenti mascherati da dimissioni e ha precarizzato ulteriormente il lavoro. Ha tolto risorse ai centri antiviolenza. Ha eliminato le misure di contrasto a evasione e elusione fiscale, la cui entità nel nostro paese è la vera ragione del sottofinanziamento dello stato sociale. Ha programmato per il triennio 2009-2011 tagli pesantissimi per la sanità, per i comuni e le regioni, per l’istruzione. Ha tagliato il fondo per le politiche sociali, abbandonato il disegno di legge sulla non autosufficienza e previsto per il 2010 l’azzeramento del fondo relativo. Ha attaccato il lavoro pubblico.
L’obiettivo dichiarato nel Libro verde del ministro Sacconi è quello di privatizzare sanità, assistenza, formazione. Quello stesso Libro verde in cui sta scritto che si dovrà valutare “la necessità di promuovere un ulteriore innalzamento dell’età di pensione” anche per gli uomini. E in cui si chiede alla famiglia, cioè alle donne, di diventare un “soggetto virtuoso”.
La volontà di aumentare l’età pensionabile per le donne non è la conseguenza della sentenza della Corte di Giustizia, è parte integrante di un disegno sessista e classista, della volontà di fare regredire gravemente la qualità della vita e delle relazioni di donne e uomini, i livelli di civiltà guadagnati e ancora da guadagnare dalla soggettività politica e dalle lotte delle donne.
Promuovono:
Lidia Menapace, Luciana Castellina, Roberta Fantozzi, Daniela Alfonzi, Imma Barbarossa, Sabina Bigazzi, Rosa Calderazzi, Lidia Campagnano, Maria Grazia Campari, Giovanna Capelli, Elena Casagrande, Eleonora Cirant, Eliana Como, Elena Del Grosso, Rossana Dettori, Titti Di Salvo, Angela Di Tommaso, Erminia Emprin, Maria Paola Fiorensoli, Eleonora Forenza, Haidi Giuliani, Rita Guglielmetti, Donata Ingrillì, Betty Leone, Donatella Linguiti, Monica Lanfranco, Lia Losa, Graziella Mascia, Manuela Palermi, Franca Peroni, Rosangela Pesenti, Barbara Pettine, Sabina Petrucci, Silvana Pisa, Marilde Provera, Patrizia Quartieri, Franca Rame, Rosi Rinaldi, Angela Ronga, Alessandra Salvato, Linda Santilli, Anita Sonego, Gabriella Stramaccioni, Marina Toschi, Katia Zanotti.
Per adesioni: donnescelgono@libero.it
aderiscono:
Stefania Calzolari, Miriam Prati, Fabiana Motgan, Bianca Pomeranzi, Ausilia Ferrarotti, Adriana De Mitri, Enza Miceli, Filomena Perna, Tonia Guerra, Nadia Mastropasqua, Michela Carlotti, Baraldi F., Loretta Tartufoli, Ester Aparo, Amalia Albano, Mauro Cassano, Andrea Pendezzini, Cristiana Cimmino, Aurelia Cotone, Alessandra Mambelli, Stefania Grittani, Serena Lombardi, Alfredo Di Sirio, Maria Pia Trevisani, Assunta Sarlo, Anita Giuriato, Claudia Lauri, Maris Baldi, Jeanine Carteau, Cinzia Quagliotti, Claudio Ravasio, Maria Grazia Donno, Anna Maria Bruni, Parisina Dettoni, Gabriella Zonno, Patrizia Mancini, Pina Garofalo, Anna Meluso, Linda Mazzoni, Manuela Mangili, Belotti Marta, Giovanna Vertova, Grazia Meriggi, Milly Gambirasio, Nicoletta Pirotta, Maria Francesca Atene, Marika Castiglioni , Antonella Mantovani, Leda Sartori, Antonella Rosicarelli, Mario Priarolo, R.S.U Fiom Ferrari auto, Caterina Cimelli, Maria Assunta Federici, Sigrid Marchiori, Teresa Coltellese, Giusy Chiaramonte, Maddalena Cattaneo, Linda Caramia, Alfonso Di Sirio, Silvia Mazzini, Silvia Cortesi, Adelaide Coletti, Carmen Plebani, Monica Farnetti, Fiorenza Addivinola, Rita Fiorani, Patrizia Locaputo, Nunzia Raimondi Augeri, Daniela Zuffa, Liliana Curnis, Silvana Moretti, Proietti Gaffi Patrizia, Maria Campese, Anna Rozza, Maria Elisa Moretti, Giovanna Guaraldi, Giancarla Nobili, Giorgio Nobili, Federica Bergamaschi, Maria Rosaria Marchioro, Alice Correale, Cristina Papa, Rita Gussago, Franca Sartini, Cristina Intraina, Silvia Salvi, Marta Intraina, Mirca Molinari, Maria Carla Baroni , Mara Seracini, Cristina Angelucci, Pinucci Stefania, Luisa Garavelli, Nunzia Pandoli, Alidina Marchettini, Luisa Spagnolo, Zandonà Patrizia, Pietro Fattori, Anna Faggi Vicenza, Angelica Lo Russo, Giorgio Marcandelli , Luisa Parodi, De Laurentiis Dinora, Rosa Tavella, Cinzia Bottene, Giuliana Beltrame, Tiziana Valpiana, Susanna Poole, Serenella Angeloni Cortesi, Mara Baronti , Chiara Cattaneo, Alessandra Bonalumi, Carmen Bendotti, Maria Teresa Salvi, Nora Gamba, Ionne Guerrini, Maria Marangoni, Daniele Boniani, Maila De Bianchi, Luciana Preden, Michela Bellini, Nadia Rinaldi, Susanna Ragazzini, Lorena Cipriani, Cinzia Bronzatti, Dottori Commercialisti associati Bardazzi, Fausta Squatriti, Myriam Verdi, Ciresini Margherita, Elisabetta Genoni, Annamaria Mastrantuoni, Nunzia Augeri, Alfia Miano, dr. Cristiana Marchese, Marina Loro Piana, Quartesan Paola, Lucia Spadacci, Coordinamento Nazionale Donne Fisac CGIL, Letizia Bolognesi, Rita Pappalardo, Giuliana Righi, Giovanna Cabassa, Ines Valanzuolo, Vernola Michela, Antonio Ferraro, Maria Grazia Negrini, Laura Tonoli, Marina Venieri, Paola Santini, Annalisa Comuzzi, Tiziana Demarchi, Giuliana Ortolan, Bonotto Elisabetta, Giuseppe Gomini, Damiani Cesarina, Liberini Gabriella, Pino Delle Noci, Pierangela Piovano, Silvia Conca, Gabriella Scotti, Chiara Sergi, Mattia Laconca, Teresa Mariniello, Elisabetta Biagetti, Centro Donna di Urbino, Lucia Brilli, Patricia Tough, Maria Saponaro, Fara Saponaro, Rita Canderolo, Maria Tricarico, Rosaria Pescara, Adriana Spera, Manuela Rosini, Maria Ruggeri, Rag.Rita Biancalani, Simonetta Scarlatti, Amadio Mirella, Berardi Rita, Canini Maria Gabriella, Capozza Raffaella, Cerro Roberta, Ciani Agata, Ciarrocchi Maria Gabriella, Cirri Marina, Colacicchi Rosalba, Colella Rosa, Costantini Rosa, Cristofanelli Luciana, Cuocci Giacinta, De Paolis Delide, Di Lucente Teodolinda, Di Michele Carlotta, Di Tella Celilia, Fastampa Laura, Illi Marina, Lo Bue Carmela, Lo Russo Maria Luisa, Lucarelli Maria Luisa, Meucci Paola, Montrone Luisanna, Pellegrini Patrizia, Sanzari Patrizia, Sappino Laura, Scarciglia Patrizia, Scarlatti Simonetta, Simonetti Adele, Venditti Patrizia, Vitullo Angela, Stella Summa, Giusy Montini, Luciana Mattei, Alessandra Visani, Franca Del Cotto, Luicia Barbieri, Valeria Franchi, Maria Luisa Garavelli, Eleonora Bortolot, Maria Antonietta Garofalo, Vincenzo Rocco Lacava, Grazia Francescatti, Rosaria Rivoli rsu Ikea, Caterina Marmo, Giorgetti Monica, Emanuela Zucchini, Mariagraziella Ruberto, Dott. Neide Ornella Borghini, Adriana De Mitri, Giuseppe Scognamillo, Marco Vilevich, Giancarla Zucchini, Gabriella Cappiello, Libera Mazzoleni, Claudia Cesselli, Enrica Pezzotta, Antonio Marchiafava, Marianna Clericuzio, Laura Tonoli, Anna Nocentini, Antonia Crippa, Mattioli Fiorella, Giancarla Marzola, Monica Zammarchi, Corinna Rinaldi, Giorgio Marcandelli, Graziella Vallacchi, Bruna Benvenuto, Brunella Canovi, Eleonora Montagna, Andrea Musacci, Elisabetta Bonaiuto, Chiara Aloardi, Roberta Massone, Merighi Nives, Rosa Capozzi, Teresa Zuccaro, Vladimiro Lionello, Sonia Sapienza, Dott. Fiorenza Minervini, Cecilia Lanave, Olga De Pascale, Loiudice Angela, Maria Antonietta Sale, Carla Basso, Giovanna Boatta, Ines Marina Scarpa, Pietrina Chessa, Vitello Alessandra, Giuliana Collet, Donatella Costa, Giovanni Miraglia, Antonella Muratore, Maristella Ghiazza, Rosalba Giacoppo, Isabella Filippi, Renata Bellucci, Fiorella Colleoni, Giovanna Guizzetti, Marzia Piccin, Corinne Lanoir, Primarosa Pia, Maria Luisa Mantovani, Eliana Riggio, Maria Pia Benci, Enrico Peyretti, Angelita Peyretti, Francesca Balena, Luisa Aprosio, Graziella Giacomini, Emanuela Garibaldi, Fabrizio Bertoli, Donatella De Paoli, prof.ssa Aurora Delmonaco, Bianca Pividori, Marcella Pepe, Pistore Emanuela, Tiziana Valente, Marta Ugolini, Federica Misturelli, Nadia Filippini, Katia Silvestrini, Anna Vanzan Venezia, Annalisa Bruni, Donatella Di Muro, Carmen Garavaglia, Francesca Simeoni, Valentina Vogliolo, Rosalba Toderi, Daniela Delleani, Irene Rui, Guido Zentile, Lia Arrigoni, Angela Parodi, Maria Rita De Momi,Alberta Marin, Paola Boccardo,Sonia Giorietto, Cristina Cirillo, Cristina Cirillo, Simona Elli, Elena Giretto, Maria Cailotto, Emilia Bausani, Elisabetta Grigolo, Maria Luisa Pellizzaro, Michela Bortolozzo, Roberto Bertarello, Margherita Granero, Annapia Lobbia, Maria Carolina Rocco, Annachiara Pumilia, Daniela Anichini, Elia De Pasquale, Calà Nina, Ruggiero Maria Rosaria, Laura Re Garbagnati, Lorella Galli, Miriam Cailotto, Maria Germinara, Costabel Rosalba, Mitzi Menusan, Vavalà M.Antonia, Marisa Tron, Enrica Ricca, Camboni Angela, Rivoira Silvia, Peyrot Giuseppina, Elisabetta Marauda, Antonella Griglio, Federica Dotta, Annalisa Mariano, Manuela Masini, Loretta Costantino, Rosa Marinella Granero, Susanna Berteotti, Durand Ombretta, Iris Donini, Renata Rosso, Alice Papandrea, Sara Favout, Daniela Ruffini, Susanna Stratimirovich, Roberto Loddo, Mario Pasini, Bianca Busato
Ci opporremo in ogni modo all’innalzamento dell’età pensionabile per le donne. Una misura che non è affatto obbligata dalla recente sentenza della Corte europea di giustizia, a cui pure si è arrivati per gravissima responsabilità del II e III governo Berlusconi, che hanno risposto con omissioni o non hanno risposto affatto alle richieste di chiarimenti sulla legislazione vigente nel nostro paese.
L’innalzamento dell’età pensionabile per le donne sarebbe una scelta profondamente ingiusta nei confronti delle donne e regressiva per l’intera società. Inaccettabile rispetto alla situazione esistente, inaccettabile rispetto al futuro che vogliamo costruire.
Ci opponiamo perché:
1. Tutto il dibattito pubblico è viziato dall’occultamento voluto di un dato che, se fatto valere, avrebbe determinato con ogni probabilità un esito diverso anche del contenzioso con la Corte di Giustizia. Le donne nel nostro paese, infatti, non sono “costrette” dalla normativa esistente a andare in pensione a 60 anni. Possono farlo se lo scelgono. Secondo l’articolo 4 della legge 903/77, una legge che esiste da ben 31 anni “Le lavoratrici, anche se in possesso dei requisiti per aver diritto alla pensione di vecchiaia, possono optare di continuare a prestare la loro opera fino agli stessi limiti di età previsti per gli uomini da disposizioni legislative”.
Non si può configurare dunque nessuna discriminazione, ma solo una possibilità, un’opportunità positiva. Che le colpevoli omissioni dei governi Berlusconi producano come esito, l’obbligo di andare in pensione più tardi, questo sì, sarebbe punitivo e discriminatorio. Che il ministro Brunetta rilasci interviste pubbliche che falsificano i dati di realtà, questo sì, è politicamente e moralmente inaccettabile.
2. “Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali” diceva Don Milani. Questa considerazione tanto elementare quanto decisiva, non serve per perpetuare l’esistente, come strumentalmente viene sostenuto da molti. Serve all’opposto per obbligare a riconoscere le disuguaglianze e a fare scelte che non le aggravino ma all’opposto operino positivamente per rimuoverle. La vita delle donne nel nostro paese è gravemente segnata dal persistente assetto patriarcale dello stato sociale. L’asimmetria tra i generi è tra le più aspre su scala europea. L’Italia è penultima in Europa per occupazione femminile, la precarietà colpisce in maniera accentuata le donne, il differenziale retributivo medio rispetto agli uomini è del 23%. Concorrono a questa situazione più motivi: l’inadeguatezza e il sottofinanziamento complessivo dello stato sociale, insieme a un contesto culturale e simbolico che, più che altrove, perpetua l’inferiorizzazione delle donne dentro la tradizionale divisione di ruoli nella famiglia. L’ingresso delle donne nel mondo del lavoro è avvenuto senza che la società nel suo complesso abbia messo in discussione la divisione sessuata tra la sfera della produzione e la sfera della riproduzione biologica, domestica e sociale. Senza che si sia operato dunque né per la necessaria redistribuzione del lavoro, della responsabilità e del tempo della cura nè per l’altrettanto necessario sviluppo della rete dei servizi. Le conseguenze sono pesantissime. Il lavoro, il reddito, i percorsi contribuitivi delle donne restano accessori e supplementari. Il 20% delle donne lascia il lavoro alla nascita di un figlio, il 60% nella fascia di età tra i 35 e i 44 anni è costretta a ridursi l’orario di lavoro per prendersi cura dei figli minori. Il 77% del lavoro domestico e di cura è a carico delle donne. Una divisione di ruoli particolarmente rigida, rimasta pressoché invariata negli ultimi vent’anni. Secondo l’Istat, il tempo dedicato dagli uomini al lavoro familiare è cresciuto di 16 minuti in 14 anni. In questa situazione l’innalzamento dell’età pensionabile, non farebbe altro che rendere ancora più insostenibile la vita di tante donne.
3. A questa situazione si può porre rimedio solo con la riqualificazione e l’espansione dello stato sociale, portando la spesa sociale complessiva al livello della media europea e con la ripresa di una stagione di lotte per i diritti, la libertà e l’autodeterminazione delle donne, come fondamento di un diverso modello sociale più giusto e solidale.
Il governo Berlusconi dal suo insediamento ha messo in atto politiche opposte, segnate dall’ulteriore erosione delle protezioni e dei diritti civili e sociali, mercatiste e familiste al tempo stesso. Ha abolito la legge 188 che eliminava la pratica dei licenziamenti mascherati da dimissioni e ha precarizzato ulteriormente il lavoro. Ha tolto risorse ai centri antiviolenza. Ha eliminato le misure di contrasto a evasione e elusione fiscale, la cui entità nel nostro paese è la vera ragione del sottofinanziamento dello stato sociale. Ha programmato per il triennio 2009-2011 tagli pesantissimi per la sanità, per i comuni e le regioni, per l’istruzione. Ha tagliato il fondo per le politiche sociali, abbandonato il disegno di legge sulla non autosufficienza e previsto per il 2010 l’azzeramento del fondo relativo. Ha attaccato il lavoro pubblico.
L’obiettivo dichiarato nel Libro verde del ministro Sacconi è quello di privatizzare sanità, assistenza, formazione. Quello stesso Libro verde in cui sta scritto che si dovrà valutare “la necessità di promuovere un ulteriore innalzamento dell’età di pensione” anche per gli uomini. E in cui si chiede alla famiglia, cioè alle donne, di diventare un “soggetto virtuoso”.
La volontà di aumentare l’età pensionabile per le donne non è la conseguenza della sentenza della Corte di Giustizia, è parte integrante di un disegno sessista e classista, della volontà di fare regredire gravemente la qualità della vita e delle relazioni di donne e uomini, i livelli di civiltà guadagnati e ancora da guadagnare dalla soggettività politica e dalle lotte delle donne.
Promuovono:
Lidia Menapace, Luciana Castellina, Roberta Fantozzi, Daniela Alfonzi, Imma Barbarossa, Sabina Bigazzi, Rosa Calderazzi, Lidia Campagnano, Maria Grazia Campari, Giovanna Capelli, Elena Casagrande, Eleonora Cirant, Eliana Como, Elena Del Grosso, Rossana Dettori, Titti Di Salvo, Angela Di Tommaso, Erminia Emprin, Maria Paola Fiorensoli, Eleonora Forenza, Haidi Giuliani, Rita Guglielmetti, Donata Ingrillì, Betty Leone, Donatella Linguiti, Monica Lanfranco, Lia Losa, Graziella Mascia, Manuela Palermi, Franca Peroni, Rosangela Pesenti, Barbara Pettine, Sabina Petrucci, Silvana Pisa, Marilde Provera, Patrizia Quartieri, Franca Rame, Rosi Rinaldi, Angela Ronga, Alessandra Salvato, Linda Santilli, Anita Sonego, Gabriella Stramaccioni, Marina Toschi, Katia Zanotti.
Per adesioni: donnescelgono@libero.it
aderiscono:
Stefania Calzolari, Miriam Prati, Fabiana Motgan, Bianca Pomeranzi, Ausilia Ferrarotti, Adriana De Mitri, Enza Miceli, Filomena Perna, Tonia Guerra, Nadia Mastropasqua, Michela Carlotti, Baraldi F., Loretta Tartufoli, Ester Aparo, Amalia Albano, Mauro Cassano, Andrea Pendezzini, Cristiana Cimmino, Aurelia Cotone, Alessandra Mambelli, Stefania Grittani, Serena Lombardi, Alfredo Di Sirio, Maria Pia Trevisani, Assunta Sarlo, Anita Giuriato, Claudia Lauri, Maris Baldi, Jeanine Carteau, Cinzia Quagliotti, Claudio Ravasio, Maria Grazia Donno, Anna Maria Bruni, Parisina Dettoni, Gabriella Zonno, Patrizia Mancini, Pina Garofalo, Anna Meluso, Linda Mazzoni, Manuela Mangili, Belotti Marta, Giovanna Vertova, Grazia Meriggi, Milly Gambirasio, Nicoletta Pirotta, Maria Francesca Atene, Marika Castiglioni , Antonella Mantovani, Leda Sartori, Antonella Rosicarelli, Mario Priarolo, R.S.U Fiom Ferrari auto, Caterina Cimelli, Maria Assunta Federici, Sigrid Marchiori, Teresa Coltellese, Giusy Chiaramonte, Maddalena Cattaneo, Linda Caramia, Alfonso Di Sirio, Silvia Mazzini, Silvia Cortesi, Adelaide Coletti, Carmen Plebani, Monica Farnetti, Fiorenza Addivinola, Rita Fiorani, Patrizia Locaputo, Nunzia Raimondi Augeri, Daniela Zuffa, Liliana Curnis, Silvana Moretti, Proietti Gaffi Patrizia, Maria Campese, Anna Rozza, Maria Elisa Moretti, Giovanna Guaraldi, Giancarla Nobili, Giorgio Nobili, Federica Bergamaschi, Maria Rosaria Marchioro, Alice Correale, Cristina Papa, Rita Gussago, Franca Sartini, Cristina Intraina, Silvia Salvi, Marta Intraina, Mirca Molinari, Maria Carla Baroni , Mara Seracini, Cristina Angelucci, Pinucci Stefania, Luisa Garavelli, Nunzia Pandoli, Alidina Marchettini, Luisa Spagnolo, Zandonà Patrizia, Pietro Fattori, Anna Faggi Vicenza, Angelica Lo Russo, Giorgio Marcandelli , Luisa Parodi, De Laurentiis Dinora, Rosa Tavella, Cinzia Bottene, Giuliana Beltrame, Tiziana Valpiana, Susanna Poole, Serenella Angeloni Cortesi, Mara Baronti , Chiara Cattaneo, Alessandra Bonalumi, Carmen Bendotti, Maria Teresa Salvi, Nora Gamba, Ionne Guerrini, Maria Marangoni, Daniele Boniani, Maila De Bianchi, Luciana Preden, Michela Bellini, Nadia Rinaldi, Susanna Ragazzini, Lorena Cipriani, Cinzia Bronzatti, Dottori Commercialisti associati Bardazzi, Fausta Squatriti, Myriam Verdi, Ciresini Margherita, Elisabetta Genoni, Annamaria Mastrantuoni, Nunzia Augeri, Alfia Miano, dr. Cristiana Marchese, Marina Loro Piana, Quartesan Paola, Lucia Spadacci, Coordinamento Nazionale Donne Fisac CGIL, Letizia Bolognesi, Rita Pappalardo, Giuliana Righi, Giovanna Cabassa, Ines Valanzuolo, Vernola Michela, Antonio Ferraro, Maria Grazia Negrini, Laura Tonoli, Marina Venieri, Paola Santini, Annalisa Comuzzi, Tiziana Demarchi, Giuliana Ortolan, Bonotto Elisabetta, Giuseppe Gomini, Damiani Cesarina, Liberini Gabriella, Pino Delle Noci, Pierangela Piovano, Silvia Conca, Gabriella Scotti, Chiara Sergi, Mattia Laconca, Teresa Mariniello, Elisabetta Biagetti, Centro Donna di Urbino, Lucia Brilli, Patricia Tough, Maria Saponaro, Fara Saponaro, Rita Canderolo, Maria Tricarico, Rosaria Pescara, Adriana Spera, Manuela Rosini, Maria Ruggeri, Rag.Rita Biancalani, Simonetta Scarlatti, Amadio Mirella, Berardi Rita, Canini Maria Gabriella, Capozza Raffaella, Cerro Roberta, Ciani Agata, Ciarrocchi Maria Gabriella, Cirri Marina, Colacicchi Rosalba, Colella Rosa, Costantini Rosa, Cristofanelli Luciana, Cuocci Giacinta, De Paolis Delide, Di Lucente Teodolinda, Di Michele Carlotta, Di Tella Celilia, Fastampa Laura, Illi Marina, Lo Bue Carmela, Lo Russo Maria Luisa, Lucarelli Maria Luisa, Meucci Paola, Montrone Luisanna, Pellegrini Patrizia, Sanzari Patrizia, Sappino Laura, Scarciglia Patrizia, Scarlatti Simonetta, Simonetti Adele, Venditti Patrizia, Vitullo Angela, Stella Summa, Giusy Montini, Luciana Mattei, Alessandra Visani, Franca Del Cotto, Luicia Barbieri, Valeria Franchi, Maria Luisa Garavelli, Eleonora Bortolot, Maria Antonietta Garofalo, Vincenzo Rocco Lacava, Grazia Francescatti, Rosaria Rivoli rsu Ikea, Caterina Marmo, Giorgetti Monica, Emanuela Zucchini, Mariagraziella Ruberto, Dott. Neide Ornella Borghini, Adriana De Mitri, Giuseppe Scognamillo, Marco Vilevich, Giancarla Zucchini, Gabriella Cappiello, Libera Mazzoleni, Claudia Cesselli, Enrica Pezzotta, Antonio Marchiafava, Marianna Clericuzio, Laura Tonoli, Anna Nocentini, Antonia Crippa, Mattioli Fiorella, Giancarla Marzola, Monica Zammarchi, Corinna Rinaldi, Giorgio Marcandelli, Graziella Vallacchi, Bruna Benvenuto, Brunella Canovi, Eleonora Montagna, Andrea Musacci, Elisabetta Bonaiuto, Chiara Aloardi, Roberta Massone, Merighi Nives, Rosa Capozzi, Teresa Zuccaro, Vladimiro Lionello, Sonia Sapienza, Dott. Fiorenza Minervini, Cecilia Lanave, Olga De Pascale, Loiudice Angela, Maria Antonietta Sale, Carla Basso, Giovanna Boatta, Ines Marina Scarpa, Pietrina Chessa, Vitello Alessandra, Giuliana Collet, Donatella Costa, Giovanni Miraglia, Antonella Muratore, Maristella Ghiazza, Rosalba Giacoppo, Isabella Filippi, Renata Bellucci, Fiorella Colleoni, Giovanna Guizzetti, Marzia Piccin, Corinne Lanoir, Primarosa Pia, Maria Luisa Mantovani, Eliana Riggio, Maria Pia Benci, Enrico Peyretti, Angelita Peyretti, Francesca Balena, Luisa Aprosio, Graziella Giacomini, Emanuela Garibaldi, Fabrizio Bertoli, Donatella De Paoli, prof.ssa Aurora Delmonaco, Bianca Pividori, Marcella Pepe, Pistore Emanuela, Tiziana Valente, Marta Ugolini, Federica Misturelli, Nadia Filippini, Katia Silvestrini, Anna Vanzan Venezia, Annalisa Bruni, Donatella Di Muro, Carmen Garavaglia, Francesca Simeoni, Valentina Vogliolo, Rosalba Toderi, Daniela Delleani, Irene Rui, Guido Zentile, Lia Arrigoni, Angela Parodi, Maria Rita De Momi,Alberta Marin, Paola Boccardo,Sonia Giorietto, Cristina Cirillo, Cristina Cirillo, Simona Elli, Elena Giretto, Maria Cailotto, Emilia Bausani, Elisabetta Grigolo, Maria Luisa Pellizzaro, Michela Bortolozzo, Roberto Bertarello, Margherita Granero, Annapia Lobbia, Maria Carolina Rocco, Annachiara Pumilia, Daniela Anichini, Elia De Pasquale, Calà Nina, Ruggiero Maria Rosaria, Laura Re Garbagnati, Lorella Galli, Miriam Cailotto, Maria Germinara, Costabel Rosalba, Mitzi Menusan, Vavalà M.Antonia, Marisa Tron, Enrica Ricca, Camboni Angela, Rivoira Silvia, Peyrot Giuseppina, Elisabetta Marauda, Antonella Griglio, Federica Dotta, Annalisa Mariano, Manuela Masini, Loretta Costantino, Rosa Marinella Granero, Susanna Berteotti, Durand Ombretta, Iris Donini, Renata Rosso, Alice Papandrea, Sara Favout, Daniela Ruffini, Susanna Stratimirovich, Roberto Loddo, Mario Pasini, Bianca Busato
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