di Massimiliano Vigo - componente del Direttivo di Circolo
Cari Compagni,
ogni occasione è buona per il Vaticano, la Cei. i cardinali, i vescovi sostenuti dai falsi benpensanti italiani, per ingerirsi in maniera pressante negli affari di uno Stato sovrano quale penso sia ancora l'Italia: l'ultima tra queste è legata alla pillola abortiva RU 486 che ha visto la Chiesa Cattolica ( e solo quella) lanciare strali di stampo medioevale arrivando anche a minacciare la scomunica per le donne utilizzatrici del farmaco e per i medici che lo prescrivono.
Per dirimere una volta per tutte la questione dell'ingerenza di ogni fede religiosa, negli affari privati della gente e della repubblica italiana proporrei una legge ad hoc.
Ogni italiano, al compimento dei 18 anni di età deve dichiarare la propria appartenenza religiosa , o il proprio ateismo, o agnosticismo o "non me ne frega niente"; la dichiarazione andrebbe poi annotata su tutti i documenti e inserita in un database nazionale; ogni persona a questo punto avrebbe l'obbligo di attenersi alle regole morali ed etiche imposte dal proprio credo.
Faccio un esempio, il sottoscritto ateo praticante, va in farmacia per comperare dei preservativi, il farmacista controlla il documento e visto il mio ateismo me li vende , ma se a richiedere dei preservativi o la pillola anticoncezionale si presentasse, che so, una donna che si dichiara cattolica, scatterebbe l'impedimento a vendere questi prodotti. Un avvocato prima di iniziare una pratica di separazione o divorzio dovrebbe controllare la posizione " religiosa" dei coniugi, un testimone di Geova con una grave emorragia interna si vedrebbe negare a priori una trasfusione di sangue…e gli esempi sarebbero tanti.
Ammetto che una legge simile sarebbe una cosa assolutamente demenziale oltre che anticostituzionale, ma mi piacerebbe vedere quanti italiani avrebbero il coraggio di dichiararsi ufficialmente appartenenti ad una qualsiasi fede religiosa che impedisse loro anche le più normali scelte di vita.
ogni occasione è buona per il Vaticano, la Cei. i cardinali, i vescovi sostenuti dai falsi benpensanti italiani, per ingerirsi in maniera pressante negli affari di uno Stato sovrano quale penso sia ancora l'Italia: l'ultima tra queste è legata alla pillola abortiva RU 486 che ha visto la Chiesa Cattolica ( e solo quella) lanciare strali di stampo medioevale arrivando anche a minacciare la scomunica per le donne utilizzatrici del farmaco e per i medici che lo prescrivono.
Per dirimere una volta per tutte la questione dell'ingerenza di ogni fede religiosa, negli affari privati della gente e della repubblica italiana proporrei una legge ad hoc.
Ogni italiano, al compimento dei 18 anni di età deve dichiarare la propria appartenenza religiosa , o il proprio ateismo, o agnosticismo o "non me ne frega niente"; la dichiarazione andrebbe poi annotata su tutti i documenti e inserita in un database nazionale; ogni persona a questo punto avrebbe l'obbligo di attenersi alle regole morali ed etiche imposte dal proprio credo.
Faccio un esempio, il sottoscritto ateo praticante, va in farmacia per comperare dei preservativi, il farmacista controlla il documento e visto il mio ateismo me li vende , ma se a richiedere dei preservativi o la pillola anticoncezionale si presentasse, che so, una donna che si dichiara cattolica, scatterebbe l'impedimento a vendere questi prodotti. Un avvocato prima di iniziare una pratica di separazione o divorzio dovrebbe controllare la posizione " religiosa" dei coniugi, un testimone di Geova con una grave emorragia interna si vedrebbe negare a priori una trasfusione di sangue…e gli esempi sarebbero tanti.
Ammetto che una legge simile sarebbe una cosa assolutamente demenziale oltre che anticostituzionale, ma mi piacerebbe vedere quanti italiani avrebbero il coraggio di dichiararsi ufficialmente appartenenti ad una qualsiasi fede religiosa che impedisse loro anche le più normali scelte di vita.
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