Dichiarazione di Nando Mainardi - segretario Prc Emilia-Romagna
Ieri a Morfasso, in provincia di Piacenza, è stato inaugurato un Museo della Resistenza. Erano presenti tantissime persone, tra cui molte ragazze e molti ragazzi, a dimostrare – una volta di più – che il 25 aprile sa parlare efficacemente anche alle nuove generazioni. Come pure erano presenti l'Anpi e numerosi amministratori locali. Nel corso della cerimonia è però avvenuto un episodio inquietante: le forze dell'ordine presenti si sono avvicinate e hanno chiesto i documenti a due militanti della sinistra di alternativa, "colpevoli" di sventolare una bandiera rossa con l'immagine di Che Guevara. Questo episodio è un "sintomo" preoccupante del 25 aprile pacificato e neutralizzato che la destra di Berlusconi vuole riscrivere, fino a volerlo trasformare in una fantomatica "festa della libertà". Anche per questo la reazione di gran parte dei presenti – che hanno contestato l'intervento dei carabinieri – è stata una risposta salutare. Noi contrastiamo e contrasteremo ogni tentativo di "revisionare" il 25 aprile e la Resistenza, e ogni tentativo di mettere in unico calderone i partigiani e i nazi-fascisti. Un pò ovunque – in questi giorni – sono sventolate le nostre bandiere rosse. Le riporteremo nelle piazze e nelle manifestazioni il primo maggio.
Ieri a Morfasso, in provincia di Piacenza, è stato inaugurato un Museo della Resistenza. Erano presenti tantissime persone, tra cui molte ragazze e molti ragazzi, a dimostrare – una volta di più – che il 25 aprile sa parlare efficacemente anche alle nuove generazioni. Come pure erano presenti l'Anpi e numerosi amministratori locali. Nel corso della cerimonia è però avvenuto un episodio inquietante: le forze dell'ordine presenti si sono avvicinate e hanno chiesto i documenti a due militanti della sinistra di alternativa, "colpevoli" di sventolare una bandiera rossa con l'immagine di Che Guevara. Questo episodio è un "sintomo" preoccupante del 25 aprile pacificato e neutralizzato che la destra di Berlusconi vuole riscrivere, fino a volerlo trasformare in una fantomatica "festa della libertà". Anche per questo la reazione di gran parte dei presenti – che hanno contestato l'intervento dei carabinieri – è stata una risposta salutare. Noi contrastiamo e contrasteremo ogni tentativo di "revisionare" il 25 aprile e la Resistenza, e ogni tentativo di mettere in unico calderone i partigiani e i nazi-fascisti. Un pò ovunque – in questi giorni – sono sventolate le nostre bandiere rosse. Le riporteremo nelle piazze e nelle manifestazioni il primo maggio.
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