di Annalisa Magri - Segretario del Circolo
Cari compagni,
ieri sera ha avuto luogo il primo di una serie di incontri dedicato agli "Enti Locali" promosso dalla mia federazione (Reggio Emilia). Lo scopo è quello di dare informazioni utili a tutti i compagni che avranno a che fare con le prossime elezioni amministrative. L'incontro si è da subito rivelato importante per chiarire a tutti le norme relative alla legge elettorale, allo status di amministratore ecc…ecc…
Ovviamente lo strumento utilizzato è stato il d.lgs. 267/2000 meglio noto come "Testo Unico degli Enti Locali" in cui all'articolo 80 (Oneri per permessi retribuiti) ci chiarisce che:“ Le assenze dal servizio di cui ai commi 1, 2, 3 e 4 dell'articolo 79 (permessi e licenze per partecipare ai consigli) sono retribuite al lavoratore (e si parla di lavoratori dipendenti, pubblici e privati) dal datore di lavoro. Gli oneri per i permessi retribuiti sono a carico dell'ente presso il quale i lavoratori dipendenti esercitano le funzioni pubbliche di cui all'articolo 79. L'ente, su richiesta documentata del datore di lavoro, e' tenuto a rimborsare quanto dallo stesso corrisposto, per retribuzioni ed assicurazioni, per le ore o giornate di effettiva assenza del lavoratore.[…].” .Cari compagni, forse capirò male io, ma anche in questo caso siamo di fronte ad una diminuzione sensibile della democrazia perché un cosiddetto lavoratore atipico (che non è un dipendente e dunque non gode degli stessi diritti in merito ai permessi) avrà più difficoltà a svolgere l’attività istituzionale dovendo decidere se lavorare, quindi guadagnare, o esercitare i diritti/doveri che sono propri di un consigliere. In sostanza, un lavoratore dipendente viene rimborsato dal proprio datore di lavoro per la giornata del consiglio (si ha diritto ad un permesso retribuito) che poi verrà rimborsato, a sua volta, dall’ente. Domanda: un lavoratore atipico che viene pagato per le ore lavorate e il cui contratto non prevede ferie, permessi, malattia, maternità ecc...ecc... da chi riceve il permesso di assentarsi dal posto di lavoro per svolgere l’attività istituzionale e da chi riceve il rimborso per le ore non lavorate? Forse mi è sfuggito qualcosa nel mare delle norme che regolano la vita amministrativa e forse qualcuno potrà rincuorarmi assicurandomi che, da precaria quale sono, potrò con serenità rendermi disponibile ad essere candidata senza temere per una eventuale elezione. Vi ringrazio.
Cari compagni,
ieri sera ha avuto luogo il primo di una serie di incontri dedicato agli "Enti Locali" promosso dalla mia federazione (Reggio Emilia). Lo scopo è quello di dare informazioni utili a tutti i compagni che avranno a che fare con le prossime elezioni amministrative. L'incontro si è da subito rivelato importante per chiarire a tutti le norme relative alla legge elettorale, allo status di amministratore ecc…ecc…
Ovviamente lo strumento utilizzato è stato il d.lgs. 267/2000 meglio noto come "Testo Unico degli Enti Locali" in cui all'articolo 80 (Oneri per permessi retribuiti) ci chiarisce che:“ Le assenze dal servizio di cui ai commi 1, 2, 3 e 4 dell'articolo 79 (permessi e licenze per partecipare ai consigli) sono retribuite al lavoratore (e si parla di lavoratori dipendenti, pubblici e privati) dal datore di lavoro. Gli oneri per i permessi retribuiti sono a carico dell'ente presso il quale i lavoratori dipendenti esercitano le funzioni pubbliche di cui all'articolo 79. L'ente, su richiesta documentata del datore di lavoro, e' tenuto a rimborsare quanto dallo stesso corrisposto, per retribuzioni ed assicurazioni, per le ore o giornate di effettiva assenza del lavoratore.[…].” .Cari compagni, forse capirò male io, ma anche in questo caso siamo di fronte ad una diminuzione sensibile della democrazia perché un cosiddetto lavoratore atipico (che non è un dipendente e dunque non gode degli stessi diritti in merito ai permessi) avrà più difficoltà a svolgere l’attività istituzionale dovendo decidere se lavorare, quindi guadagnare, o esercitare i diritti/doveri che sono propri di un consigliere. In sostanza, un lavoratore dipendente viene rimborsato dal proprio datore di lavoro per la giornata del consiglio (si ha diritto ad un permesso retribuito) che poi verrà rimborsato, a sua volta, dall’ente. Domanda: un lavoratore atipico che viene pagato per le ore lavorate e il cui contratto non prevede ferie, permessi, malattia, maternità ecc...ecc... da chi riceve il permesso di assentarsi dal posto di lavoro per svolgere l’attività istituzionale e da chi riceve il rimborso per le ore non lavorate? Forse mi è sfuggito qualcosa nel mare delle norme che regolano la vita amministrativa e forse qualcuno potrà rincuorarmi assicurandomi che, da precaria quale sono, potrò con serenità rendermi disponibile ad essere candidata senza temere per una eventuale elezione. Vi ringrazio.
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